Castagne e marroni rischiano l'estinzione

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Domenica, 9 Dicembre 2007

Castagne e marroni a rischio di estinzione come il panda. A lanciare l'allarme sono alcuni esperti del Cnr che sottolineano come l'andamento anomalo del clima e un pericoloso fungo patogeno stanno infatti mettendo a rischio le nostre caldarroste, frutti simbolo della stagione autunnale e per secoli risorse preziose per le popolazioni rurali del nostro Paese. Il caldo e la siccita' che hanno colpito l'Italia negli ultimi anni, rilevano gli scienziati del Cnr, danneggiano i castagneti, tanto che le piante mostrano ancora i sintomi di sofferenza causati dalle temperature eccessivamente elevate dell'estate 2003.

''Da anni, inoltre, e' comparso in Europa il 'mal d'inchiostro', una malattia -spiega Tullio Turchetti dell'Istituto per la protezione delle piante (Ipp) del Cnr di Firenze- causata da un fungo patogeno, la 'Phytophthora cambivora'. Il parassita infetta le radici delle piante uccidendole e, dopo un periodo piu' o meno lungo di sofferenza, l'intera pianta soccombe e muore. Una malattia subdola perche' attacca l'apparato radicale e puo' essere diagnosticata soltanto quando cominciano a manifestarsi i primi sintomi di sofferenza''.

"I cambiamenti del clima e un parassita concorrono, quindi, a mettere in pericolo castagne e marroni, tanto che e' difficile indicare quale sia la causa effettivamente responsabile" chiarisce il ricercatore dell'Ipp.

''L'ipotesi piu' probabile -prosegue il ricercatore dell'Ipp- e' che entrambe ne siano coinvolte: inverni siccitosi e poco freddi, piogge primaverili discontinue e scarse, estati calde e poco piovose provocano stress alle piante e le predispongono agli attacchi della malattia''.

Se sono ridotte le possibilita' di contrastare la siccita', la lotta al 'mal d'inchiostro' e' complicata dal fatto che non possono essere impiegati antiparassitari nei castagneti e non sono state individuate varieta' resistenti al fungo. Recenti ricerche dell'Ipp-Cnr hanno raggiunto incoraggianti risultati con la concimazione organica effettuata con prodotti biologici. ''Ottimo e' l'impiego della pollina commerciale integrata e in 'pelletts'. Molte piante cosi' trattate si sono riprese, pero' questi interventi vanno ripetuti negli anni fino alla completa ripresa dei castagni'' precisa Turchetti.

In passato il castagno ha gia' vinto altre malattie, come negli anni '50 quando dilago' il cancro della corteccia che causo' gravi morie di piante. Inoltre, i castagneti, dopo un periodo di degrado e abbandono, sono oggi salvaguardati anche per ragioni di difesa del territorio, socioculturali e di tutela della diversita' biologica. ''Le piante sopravvissute a tante calamita''' conclude l'esperto del Cnr. Che tranquillizza: ''Continueranno sempre, grazie all'intervento umano, a svilupparsi e a produrre i tanto apprezzati marroni e castagne''.

Info: www.cnr.it

 

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