Si definitivo a Strasburgo per il limite polveri sottili

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Mercoledì, 12 Dicembre 2007

A maggioranza schiacciante, 619 voti favorevoli, 33 contrari e 4 astenuti, il Parlamento europeo ha adottato in via definitiva la direttiva per ridurre le emissioni inquinanti e definire obiettivi per la qualita' dell'aria, riguardanti biossido di zolfo o di azoto, monossido di carbonio, ozono e soprattutto il particolato, Pm10, e le polveri sottile, Pm2,5.

Lo scorso ottobre, la Commissione Ue ha avviato procedimenti di infrazione nei confronti di cinque paesi, fra i quali l'Italia, dove sono stati superati i limiti per la concentrazione di anidride solforosa e ha chiesto a 23 Stati di inviare informazioni sui provvedimenti che adottano per ridurre il livello del PM10. In circa il 70% delle citta' europee, con almeno 250.000 abitanti, vengono superati i valori limite fissati per il PM10 almeno in una zona.

In base al testo adottato oggi, gli Stati Ue dovranno istituire zone e agglomerati in tutto il loro territorio, in cui realizzare attivita' di valutazione e di gestione della qualita' dell'aria, con l'obbligo di predisporre piani di rientro se i valori vengono superati.

Per quanto riguarda le polveri sottili, pm2,5, il compromesso raggiunto col Consiglio prevede un 'valore-obiettivo' di 25 microgrammi per metro cubo a partire dal 2010 e un 'valore limite' della stessa entita' con un margine di tolleranza del 20% alla data di entrata in vigore della direttiva e un secondo limite indicativo pari a 20 microgrammi per metro cubo da raggiungere il 1° gennaio 2020.

Per le polveri piu' grosse (PM10), vengono confermati gli attuali valori di 40 microgrammi per metro cubo come media annua e di 50 microgrammi per metro cubo come media giornaliera, non superabile per piu' di 35 volte in un anno. Agli Stati e' concessa una deroga di tre anni se in una determinata zona o agglomerato non e' possibile conformarsi ai valori limite fissati per il PM10, ''per le caratteristiche di dispersione specifiche del sito, per le condizioni climatiche avverse o per l'apporto di inquinanti transfrontalieri''.

 

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