Una inspiegabile morìa di cammelli, a livelli senza precedenti, ha creato allarme nei paesi che ancora dipendono molto da questo mezzo di trasporto e di comunicazione e specialmente nell’Arabia Saudita. Non era mai successo prima. Al contrario, la resistenza e la salute dei cammelli erano proverbiali. E adesso muoiono e non si sa perché. Le possibili case vanno dalle tossine all’inquinamento antibiotico del mangime, dai virus fino ai cambiamenti climatici. Fatto sta che le morti inspiegabili sono ormai miglida 2000 a 5000 nella sola Arabia. Gli allevatori sono preoccupati, particolarmente perché i cammelli non sono più soltanto le “navi del deserto”, ma sono allevati anche per il latte e la carne. Il fatto che i sauditi siano avari di informazioni non facilita la soluzione del mistero. Da campioni fatti analizzare dagli arabi in laboratori internazionali, i cammelli deceduti risulterebbero contaminati da tossine e antibiotici somministrati con il mangime, ma gli esperti considerano le due sostanze incapaci di far morire cammelli e dromedari in un così ridotto spazio di tempo. Per cui si sono ancora almeno 5000 morti da spiegare.
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