MOSCA
- Milletrecento tonnellate di
petrolio sono fuoriuscite da una
petroliera russa che si e' spezzata
in due stamani nel Mar Nero durante
una tempesta. Lo hanno riferito le
agenzie di stampa russe citando
fonti del ministero dei Trasporti.
''La petroliera Volga-Neft, che
trasporta circa 4.000 tonnellate di
greggio, si e' spezzata in due
durante una tempesta mentre era
ferma al Port Kavkaz'', ha detto un
portavoce del ministero.
I 13 membri dell'equipaggio, che si
sono rifugiati a poppa, non sono in
pericolo ma i soccorritori hanno
difficolta' a raggiungerli per le
pessime condizioni del tempo. Ai
soccorsi partecipano tre
rimorchiatori, due russi e uno
ucraino.
L'incidente e' avvenuto all'alba e
in un primo momento si era parlato
di 2.000 tonnellate di greggio
fuoriuscito nel Mar nero.
Successivamente si e' saputo che
sono 1.300 le tonnellate riversatesi
nello stretto di Kerch, tra il mar
d'Azov e il mar Nero.
''E' un disastro ambientale di
proporzioni serie, ci vorranno anni
per risolverlo'' ha detto il vice
capo dell'agenzia statale
Rosprirodnadzor.
TEMPESTA IN MAR NERO,
AFFONDATE 2 NAVI eCARICHE ZOLFO
- Due navi da trasporto, ciascuna
con un carico di zolfo, sono
affondate oggi nel Mar Nero in
tempesta, al largo del porto di
Kavkaz, nella stessa zona dove una
petroliera russa si è spaccata in
due rilasciando più di 1.000
tonnellate di nafta in mare.
Lo ha annunciato il ministero per le
Situazioni di emergenza russo. Le
due navi affondate sono il cargo
russo Volnogorsk, con 2.400
tonnellate di zolfo e nove membri di
equipaggio, e il cargo russo
Nakhitchevan, anch'esso con un
carico di zolfo, con 11 membri di
equipaggio. I nove marinai del
Volnogorsk sono stati tratti in
salvo dopo essere stati alla deriva
per alcune ore a bordo di un canotto
di salvataggio; degli 11 del
Nakhitchevan, tre sono stati tratti
in salvo, otto sono per ora dispersi
Nella stessa zona, investita
stamattina da una tempesta con onde
alte fino a cinque metri e che è
andata acquistando forza con il
passare delle ore, diverse altre
navi sono in difficoltà. Tra queste,
in particolare, un terzo cargo russo
carico di zolfo, il Kovel, secondo
l'agenzia russa Interfax. Anche lo
scafo di un'altra petroliera, la
Volganeft-123, secondo una fonte
giudiziaria di Novorossiisk citata
dalla televisione russa, si è
spaccato ma la nave resta a galla e
al momento non registra fuoriuscite
del carico di petrolio.
Continuano intanto le operazioni di
soccorso per mettere in salvo
l'equipaggio della petroliera russa
Volgoneft 139, che si é spaccata in
due sotto l'impeto delle onde e ha
riversato in mare 1.300 tonnellate
di nafta. Due dei 13 membri
dell'equipaggio sono stati
recuperati da un rimorchiatore,
mentre gli altri 11 si sono
rifugiati a poppa e la loro vita non
é in pericolo, secondo una portavoce
del ministero dei Trasporti russo.
Tre rimorchiatori, due russi e uno
ucraino, stanno cercando di
agganciare con dei cavi la prua
della petroliera che sta andando
alla deriva. Intanto le condizioni
meteorologiche non smettono di
peggiorare e ci si aspetta che i
venti possano arrivare a soffiare
oggi a 125 km/h.
AFFONDATO TERZO CARGO
- Una terza nave da trasporto con un
carico di materiali ferrosi è
affondata stamattina nelle acque in
tempesta del Mar nero nei pressi
della penisola di Crimea, in
Ucraina. Lo ha detto un responsabile
dei servizi di sorveglianza
marittima ucraini. "Il cargo
battente bandiera georgiana, con 17
persone a bordo, che trasportava
5.600 tonnellate di materiali
ferrosi, è colato a picco nei pressi
di Chersoneso (Crimea). Due persone
sono state ritrovate sulla costa e
ricoverate in ospedale a
Sebastopoli", ha detto a Odessa il
vicedirettore dei servizi di
sorveglianza marittima, Alexei
Liachenko. In precedenza oggi nella
zona dello stretto di Kertch, che
collega il Mar d'Azov al Mar Nero,
fra le coste della Russia e la
Crimea, due altre navi cargo cariche
di zolfo sono colate a picco e una
petroliera si è spaccata in due
riversando in mare 1.300 tonnellate
di nafta.
ECOLOGISTI TEMONO
CATASTROFE AMBIENTALE
MOSCA - Il timore di una grave
sciagura ambientale e' stato
espresso da varie organizzazioni
ecologiste dopo i gravi incidenti
provocati sul Mar Nero da una
tempesta di inusitata violenza che
ha spezzato in due una petroliera
carica di gasolio e ha affondato tre
mercantili che trasportavano zolfo e
ferro. ''Siamo di fronte a una grave
catastrofe, ci vorra' molto tempo
per ripulire il mare inquinato e gli
effetti di quanto accaduto oggi si
sentiranno anche tra un anno e forse
piu''', ha detto Vladimir Sliviak,
il co-presidente del movimento
ambientalista russo 'Ekozashcita'
(Ecodifesa). ''Se il gasolio scende
in fondo al mare sara' praticamente
impossibile recuperarlo'', ha
aggiunto. Preoccupazione anche dal
presidente della 'Croce Verde'
Serghiei Baranovski, membro
dell'Accademia delle scienze
naturali russa. ''Il rischio e'
grande - ha detto - c'e' anche
pericolo di inquinamento delle
coste''.