Il sorgo per combattere la fame in Madacascar

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Domenica, 31 Agosto 2008

In Madagascar stanno terminando le semine straordinarie per assicurare cibo sufficiente alla popolazione, in particolare riso , per non doverne importare grandi quantità, ed a prezzi elevati. Sio tratta di un progetto di cooperazione tecnica d´urgenza avviato a luglio dalla Fao, con un investimento di 500.000 dollari , e che ha distribuito sementi di riso e di fagioli e fertilizzanti, a circa 6.000 famiglie contadine, tra le più colpite dai cicloni che negli scorsi mesi hanno distrutto l´80% dell´ultimo raccolto, mentre le scorte di semi sono state usate per il consumo alimentare.

 

Secondo Marco Falcone, coordinatore Fao degli interventi d´emergenza in Madagascar, «Ogni anno il Madagascar importa circa 200.000 tonnellate di riso, ma quest´anno si stima che ne occorreranno 270.000 tonnellate, e questo rappresenterà una grossa sfida per il paese. Importare riso agli attuali prezzi di mercato a livello internazionale significa un rincaro del 70% rispetto ai prezzi locali, e non si prevedono grossi cambiamenti nel breve periodo. La semina fuori stagione in luglio ed agosto potrebbe incrementare notevolmente la produzione, poichè in Madagascar i contadini tradizionalmente seminano solo nel corso della principale stagione delle piogge, che inizia a novembre».

Fao, Banca mondiale ed altre istituzioni internazionali assistono il governo di Antananarivo nello sforzo di aumentare la produzione annua di riso (attualmente a 3,5 milioni di tonnellate) di circa mezzo milione di tonnellate per i prossimi tre anni, una crescita produttiva che potrebbe rendere il Madagascar autosufficiente e addirittura di diventare esportatore.

Falcone conferma che «Il Madagascar potrebbe essere più che autosufficiente per quanto riguarda il riso, e trarre grande vantaggio dalle esportazioni nelle isole dell´oceano Indiano, le Comore, le Seychelles e le Mauritius per esempio. Ed anche altri paesi dell´Africa orientale ed australe potrebbero diventare importanti mercati per l´esportazione»,

«Ma per riuscire ad incrementare di così tanto la produzione di riso - spiega la Fao - dovrà essere coltivata la terra arabile attualmente inutilizzata, mediante l´istituzione di impianti per l´irrigazione ed un impiego regolare di fertilizzanti. Questo consentirebbe anche di coltivare la terra al di là della stagione principale. Anche i trasporti dovranno essere migliorati: le regioni produttrici di riso hanno spesso eccedenze, mentre altre regioni registrano aumenti dei prezzi semplicemente come risultato di infrastrutture di mercato carenti».

Ma la monocultura del riso sarà la soluzione (già fallita in altri Paesi) per vincere la malnutrizione cronica e di povertà della grande isola Africana? Secondo Falcone no: «In Madagascar la denutrizione è aggravata dalla dipendenza della popolazione da un solo alimento, il riso, che fornisce calorie ma non molte sostanze nutritive o proteine. Inoltre il sud del paese, molto incline alla siccità, non produce affatto riso. Trasportare il riso nella parte meridionale del paese sino alle regioni più isolate rappresenta anch´esso un grosso ostacolo».

Allora, nelle regioni del sud del Madagascar colpite dai cicloni, Fao, Usaid e International crops research institute for the semi-arid tropics, insieme al riso ed ai fagioli hanno favorito la coltivazione del sorgo, e il primo raccolto è già avvenuto.

Tom Osborn, agronomo Fao del servizio sementi e risorse fitogenetiche, spiega che «Questa iniziativa è parte di una strategia di lungo termine per riportare questa parte del paese sempre più arida nelle condizioni di produrre una coltura tradizionale che possa sopravvivere ai lunghi periodi senza piogge. Questo è il primo vero raccolto di sorgo che il sud del paese abbia avuto in circa vent´anni. Il sorgo è scomparso come coltivazione alimentare principale alla metà degli anni ´90, quando in anni di carestia produzione e sementi sono stati consumate per la sopravvivenza. Non sono stati più disponibili sementi di sorgo di qualità e di conseguenza il sorgo è stato nel corso degli anni sostituito dal mais. Ma il mais non riesce più ad avere un rendimento alto nel sud del Madagascar, che con il passare degli anni sta diventando sempre più arido. La Fao, per incrementare la disponibilità di cibo a livello locale ha reintrodotto il sorgo e varietà di mais a ciclo corto, che comportando un ciclo di crescita più breve sono meno vulnerabili ai lunghi periodi di siccità».

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