Risposta all'assessore provinciale Mandozzi, che proponeva una riflessione sul tema: «Termovalorizzatori, perché no!»
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Perché la termovalorizzazione non esiste (come anche la termodistruzione). Non vi è nessuna valorizzazione con l’incenerimento dei rifiuti
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Perché l’incenerimento dei rifiuti trasforma gli stessi in nanoparticelle tossiche e diossine
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Perché l’incenerimento necessita di sostanze come acqua, calce, bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti
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Perché da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kg di ceneri solide e altre sostanze; le ceneri solide vanno smaltite per legge in una discarica di rifiuti tossici nocivi, rifiuti estremamente più pericolosi delle vecchie discariche; i fumi contengono 30 kg di ceneri volanti cancerogene, 25 kg di gesso; l’incenerimento produce 650 kg di acque inquinate da depurare.
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Perché le micro polveri (pm2 fino a pm 0,1) derivanti dall’incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sangue in 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti.
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Perché le patologie derivanti dall’inalazione sono: cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus. Lo comprovano migliaia di studi scientifici.
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Perché gli inceneritori detti anche “termovalorizzatori” sono stati finanziati con il 7% della bolletta dell’Enel associandoli alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffinerie di petrolio, al carbone. Senza tale tassa sarebbero diseconomici. Nell’ultima finanziaria è stato accordato il finanziamento ma solo agli inceneritori già costruiti. Per cui anche il famoso termovalorizzatore di Brescia senza gli oltre 50 milioni di euro di sovvenzione statale chiuderebbe.
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Perché l’inceneritore o termovalorizzatore recupera al massimo il 25% del calore per produrre. Il rapporto 1 a 4 non può ritenersi conveniente.
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Perché oltre a concentrarci sulla mancanza di energia in Italia dovremmo preoccuparci anche degli sprechi
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Perché in termini economici il oltre il 70% dei rifiuti “termovalorizzati” possono/devono essere RICICLATI e quella si che sarebbe una vera rivalorizzazione.
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Perché è ora di finirla con le menzogne e le speculazioni fatte sulla pelle dei cittadini (e questo non è un modo di dire)
Forse ho dimenticato altre argomentazioni importanti, ma credo che questi 11 spunti di riflessione possano già essere motivazioni sufficientemente esaudienti per iniziare a parlare e confrontarsi sulle vere soluzioni al problema dei rifiuti.
Riego Gambini
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