California, entro trent'anni il Big one

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Giovedì, 17 Aprile 2008

WASHINGTON, Usa -- Entro trent'anni la California sarà colpita dal Big one. Un terremoto di magnitudo superiore ai 6,7 gradi della scala Richter che potrebbe avere conseguenze devastanti sullo stato bagnato dall'Oceano Pacifico. E' la previsione, stabilita con certezze matematiche, di alcuni sismologhi americani. Secondo gli esperti italiani anche il nostro Paese tornerà a tremare entro lo stesso periodo.

In Italia il sisma dovrebbe verificarsi al Sud, precisamente tra l'Irpinia e la Calabria, nella stessa regione distrutta nel 1980.

Al contempo, secondo il Servizio geologico americano e l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia italiano, la California vivrà un vero e proprio incubo.

La faglia di San Andreas sarebbe sottoposta a un livello di stress sufficiente a scatenare il "Big One". Gli studiosi ritengono che il violento terremoto si verificherà con maggiore probabilità nel decennio compreso tra il 2028 e il 2038 nella parte meridionale dello stato americano. Le scosse toccheranno i 6,7 gradi della scala Richter, raggiungendo la stessa intensità del sisma che colpì Nothridge nel 1994, che provocò la morte di 72 persone, oltreché danni da 25 miliardi di dollari.

"Abbiamo potuto avanzare questa previsione elaborando tutte le possibili informazioni geologiche e storiche della regione, le caratteristiche di tutte le fratture attive che formano la Faglia di San Andreas e i movimenti del suolo che con estrema precisione otteniamo attraverso i satelliti Gps", ha detto Thomas Jordan, direttore del Southern California Earthquake Center.

Secondo gli esperti americani le probabilità che si verifichi il forte sisma sono del 97 per cento. Scendono a 95 nel caso in cui ci sia un terremoto nella regione a nord della California, mentre le possibilità che si scateni un terremoto con un energia pari a 7,5 gradi della scala Richter sono del 37 per cento per la parte meridionale dello stato e 15 per cento per quella settentrionale.

Considerando i dati, è evidente come il sud della California corra rischi maggiori rispetto al nord. Questo perchè nell'area settentrionale, negli ultimi anni, si sono manifestati meno sismi, anche se in passato non è stata esente dalle grandi catastrofi, come il terremoto che colpì San Francisco nel lontano 1906, fatto che però escluderebbe la zona da ulteriori sismi.

Al contrario nella parte meridionale della California la terra ha tremato violentemente nel 1680. Perciò ci sarebbero maggiori probabilità che si verifichi un evento sismico devastante. Cattive previsioni anche per l'Italia. Entro trent'anni infatti, secondo l'Istituto nazionale di geofisica, potremmo essere colpiti da un forte terremoto.

"Abbiamo studiato tutte le faglie attive della Penisola, ossia quelle che possono originare terremoti - ha detto il presidente dell'Istituto, Enzo Boschi -, e il risultato è che, entro trent'anni, tra la Campania meridionale e la Calabria vi siano le condizioni perché si verifichi un grande terremoto." Scosse non da poco sentendo gli esperti, che potrebbero superare i sei gradi della scala Richter.

Nonostante le previsioni non proprio rassicuranti, "il terremoto che colpirà il Sud Italia non riguarderà la regione dello stretto di Messina". Almeno secondo l'esperto. Infatti se il terremoto colpisse quest'area, che forse comprenderà il ponte, si genererebbe una catastrofe. Ma l'esperto ci tiene a precisare: "Gli studi dicono che in quell'area, tra un terremoto e l'altro passano millenni. Un lasso di tempo che non è ancora trascorso dall'ultima violenta scossa".

Valentina Corti

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