Progetto numero 1000 per i meccanismi di compensazione della CO2

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Luned́, 21 Aprile 2008

 

E' giunto al suo millesimo progetto taglia emissioni il Clean Development Mechanism (Cdm) previsto dal Protocollo di Kyoto, ovvero lo strumento che consente ai Paesi industrializzati di realizzare progetti in grado di compensare le proprie emissioni nei Paesi in via di sviluppo. Lo rende noto la Convenzione quadro dell'Onu sui cambiamenti climatici (Unfccc). Il millesimo progetto registrato e' stato sviluppato nell'Andhra Pradesh, in India, e prevede un taglio di emissioni di 34 mila tonnellate all'anno. ''Il Cdm ha superato un'altra pietra miliare: ora e' tempo di riflettere sul nostro successo e raddoppiare gli sforzi per migliorare ed espandere il meccanismo'', ha detto Rajesh Kumar Sethi, capo dell'esecutivo del Cdm, che ha messo la firma sul millesimo progetto durante un incontro di coordinamento organizzato a Bonn, in Germania.

I progetti Cdm hanno prodotto finora oltre 135 milioni di dollari di crediti in Certified Emission Reduction (Cer), ovvero un credito equivalente ad una tonnellata di CO2 generato da un progetto Cdm. Il meccanismo dovrebbe generare 2,7 miliardi di certificati nel corso del primo periodo di impegno (2008-2012) di riduzioni delle emissioni previsto dal Protocollo di Kyoto. ''Con mille progetti in 49 Paesi in soli due anni e mezzo - ha aggiunto Sethi - il Cdm bambino ha dimostrato il suo potenziale e sta per diventare un adolescente''. E' chiaro che un potenziale ancora piu' importante puo' essere ottenuto, rispettando l'imperativo di garantire l'integrita' ambientale e rendendo il meccanismo piu' semplice possibile''.

Il Clean Development Mechanism, un meccanismo di flessibilita' del Protocollo di Kyoto, punta alla realizzazione, da parte dei Paesi industrializzati, di progetti di riduzione delle emissioni di gas serra o al loro ''stoccaggio'' nei Paesi in via di sviluppo, ricevendo in cambio crediti di emissioni che possono essere utilizzati per raggiungere gli obiettivi posti dal Protocollo di Kyoto. I Paesi in via di sviluppo attraverso questo scambio di crediti ottengono forniture di tecnologie avanzate che permettono il miglioramento delle loro centrali elettriche sia dal punto di vista delle emissioni che da quello del risparmio e dell'efficienza energetica, oppure riducono l' impatto della deforestazione, un meccanismo che, se funzionante a pieno regime, garantirebbe bassi costi e profitti elevati. (ANSA)

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