Gli oceani si acidificano 10 volte più rapidamente di quel che si pensasse

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Mercoledì, 3 Dicembre 2008

 

Proceedings of the National Academy of sciences pubblica la ricerca "Dynamical patterns and ecological impacts of declining ocean pH in a high-resolution multi-year dataset," di un team di scienziati dell´università Chicago che evidenzia e documenta che l´acidificazione dell´oceano sta aumentando più velocemente di quanto si pensasse.

Il mondo scientifico sostiene da tempo che livelli più elevati di CO2 in atmosfera rendono più acido l´oceano, ma finora le prove empiriche della crescente acidità erano limitate.

Il nuovo studio si basa su 24.519 misurazioni di pH degli oceani durate 8 anni, e rappresenta il primo corpo di dati dettagliati sulle variazioni costiere del pH alle latitudini temperate dove vive la maggior parte degli organismi marini che alimentano la pesca commerciale.

J. Timothy Wootton, a capo del gruppo di studio e professore in ecologia ed evoluzione all´University of Chicago, spiega che «Tra le variabili esaminate dallo studio sono collegate all´acidità degli oceani, solo la CO2 atmosferica dimostra una corrispondente costante di cambiamento. L´acqua più acida danneggia alcuni animali marini e potrebbe ridurre la capacità dell´oceano di assorbire biossido di carbonio. L´acidità è aumentata 10 volte più velocemente di quanto era stato previsto da modelli di cambiamento climatico e da altri studi. Questo aumento avrà un forte impatto sulla catena alimentare marina e suggerisce che l´acidificazione degli oceani può essere un problema più urgente rispetto a quanto si pensava in passato, almeno in alcune zone del mare».

Il mare svolge un ruolo significativo nel ciclo globale del carbonio. Quando la CO2 atmosferica viene assorbita e si scioglie in acqua forma acido carbonico, aumentando l´acidità degli oceani. Durante il giorno, i livelli di biossido di carbonio nel mare calano grazie alla fotosintesi, ma di notte i livelli aumentano nuovamente.

La ricercatrice Catherine Pfister spiega che «Sono molte sono le creature del mare, conchiglie o scheletri di carbonato di calcio, che l´acido può sciogliere. Pertanto, la maggiore acidità degli oceani potrebbe interferire con molti processi oceanici come la formazione della barriera o lo sviluppo dei gusci dei molluschi».

Infatti lo studio condotto a Tatoosh Island nelle coste del Pacifico di fronte allo stato Usa di Washington, documenta che il numero di mitili e cirripedi diminuisce con l´Aumento dell´acidità, mentre aumentano alcune piccole specie di conchiglie e alghe non calcaree.

«I modelli rivelano uno stretto legame tra le dinamiche delle specie viventi sulla terra e la variuiazione del pH nell´oceano – dice Wootton – I modelli del progetto mostrano che sostanziali combiamenti nelle specie dominanti negli habitat sono la conseguenza o l´effetto diretto della ridotta calcificazione ed che effetti indiretti derivano nella rete di interazioni delle specie. Fino ad oggi c´era una mancanza di informazioni su come fosse cambiato negli ultimi anni ciclo del carbonio nell´oceano – spiega la Pfister – La concentrazione atmosferica di biossido di carbonio ontinuerà ad aumentare, e il nostro lavoro sottolinea l´urgente necessità di capire meglio cambiamenti del pH dell´oceano per capire come questi cambiamenti influenzeranno la vita marina».

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