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Accade spesso così: quando l’uomo ha paura di perdere ciò di cui dispone e che crede stupidamente di possederlo per diritto divino, torna ad apprezzare più consapevolmente anche le cose meno evidenti.
Fino a qualche tempo fa qualcuno affermava che da queste parti non c’era nulla da proteggere ed un’iniziativa come Il Parco Marino del Piceno era uno spreco di denaro e di risorse, addirittura un limite allo sviluppo economico.
Nel Marzo 2008, la Federpesca delle Marche (non quella del Madacascar), nel bocciare il progetto della Riserva Marina dichiarava alla stampa: “Costa insignificante da un punto di vista ambientale, ha fondali bassi e sabbiosi e un biotipo orfano di specie particolari”. Anche altre realtà, con differenti interessi, si sono espresse più o meno nello stesso modo. Questa costa è insignificante, non c’è nulla da proteggere, per cui ora dovremmo arrangiarci da soli!
Pochi si ribellarono pubblicamente, in modo accorato, a queste vergognose affermazioni, mentre ora molti sono nel coro di coloro che chiedono aiuto, più protezione ed interventi. Forse, e dico forse, nell'emergenza ci siamo accorti che da proteggere, invece, c’è un grande tesoro, oltre agli stabilimenti balneari, le piste ciclabili e i motoscafi che sfrecciano veloci sul mare. Non siamo noi i veri protagonisti dello spettacolo che offre il nostro territorio, siamo solo i custodi di patrimonio naturale che avremmo il dovere di rispettare e proteggere.
Vorrei completare un motto che negli ultimi tempi ha riscontrato il favore della gente in molti angoli di questo Mondo, ma che a mio parere viene enunciato solo fino a metà: “Yes we can … no, WE MUST” (Si, noi possiamo... no, NOI DOBBIAMO)
In un breve scritto che tempo fa avevo intitolato "San Bene-Detto da Dio e Male-Detto dagli uomini”, concludevo con la stessa frase con cui desidero concludere oggi: non è più tempo di pensare solo ai propri interessi, non è più tempo. (RG)
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