Zimbabwe, epidemia di colera senza precedenti

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Giovedì, 18 Dicembre 2008

 

Parla Vittorio Varisco di Medici Senza Frontiere, appena rientrato dal Paese africano

“La situazione in Zimbabwe è difficile” – dice Vittorio Varisco, logista di Medici Senza Frontiere in Zimbabwe, appena rientrato dal Paese. “Purtroppo l’epidemia è scoppiata alla fine della stagione delle piogge, e nel breve termine non migliorerà sicuramente”.

Quali sono le cause?

“La situazione economica, che è drammatica, ed il fatto che in alcune zone non c’è acqua corrente, quindi la gente scava pozzi dove capita, senza alcuna prevenzione igienica. Con l’arrivo delle piogge, il vibrione si è diffuso ovunque. Le fognature a cielo aperto sono il problema maggiore, perché la situazione igienico-sanitaria è fuori controllo”.

Che tipo di lavoro svolge MSF?

“Ai primi di novembre abbiamo aperto due centri anticolera ad Harare, da 200 posti ognuno, ed uno a Mutzi, nel nord-est del paese. Operiamo in collaborazione con il Ministero della salute”.

Quanti operatori avete?

“Complessivamente parecchi, perché in Zimbabwe abbiamo due grossi progetti per combattere l’AIDS. Per il colera disponiamo di 11 operatori stranieri, di cui 3 medici, e 300 locali”.

Come operate?

Con difficoltà, perché il grosso problema è che il personale sanitario statale non viene pagato regolarmente, e con l’inflazione alle stelle non riesce neanche a pagarsi l’autobus, quindi spesso non viene al lavoro”.

L’emergenza viene affrontata solo dalle ONG?

“Noi come MSF abbiamo uno staff che può lavorare nei centri anti-colera di Harare anche senza il supporto del Ministero della salute. Se ci servono 100 infermiere le assumiamo sul posto”.

Di cosa avete bisogno?

“Il grosso problema che c’è in Zimbabwe, per tutti, è che non ci si aspettava una epidemia su grande scala come questa. Quindi abbiamo esaurito subito le risorse che avevamo, ma ai problemi di organico abbiamo sopperito assumendo i locali. Per i rifornimenti ci sono state delle difficoltà, ma adesso è arrivato materiale dall’Olanda e dal Sudafrica. Così copriremo le prossime settimane. E poi i soldi, che non bastano mai. Abbiamo anche un fondo per le donazioni, appositamente per lo Zimbabwe, sul sito di MSF”.(da medicisenzafrontiere.it)

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