Ecosistemi al punto di non ritorno

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Venerdì, 8 Febbraio 2008

ROMA -- Vari sistemi climatici della Terra potrebbero trovarsi ad un punto di non ritorno in seguito ai mutamenti climatici indotti dall’uomo. E’ questo quanto risulta da uno studio redatto da un team internazionale di 50 scienziati che è stato pubblicato sull’autorevole rivista scientistica Proceedings of the National Academy of Science.

"I dati che abbiamo in possesso dicono che durante il secolo in corso numerose situazioni climatiche verranno a trovarsi in una situazione irreversibile e questo a causa dell’aumento della temperatura terrestre prodotta

dall’uomo.

 

Le peggiori conseguenze saranno percepite dalla Groenlandia, dal Mare Glaciale Artico e dall’area occidentale della Penisola Antartica", ha spiegato Tim Lenton dell’East Anglia University, responsabile della ricerca.

Complessivamente sono 9 i sistemi ecologici a rischio di trasformazione permanente. Entro dieci anni si assisterà allo scioglimento estivo totale del Mar Glaciale Artico. Già da questo secolo si avrà il punto di non ritorno della crescita dei ghiacciai della Groenlandia, e entro 300 anni scompariranno.

Sempre entro questo arco di tempo, si avrà il collasso totale della grande distesa ghiacciata della penisola occidentale dell'Antartico. Mentre la circolazione termoalina dell'Oceano Atlantico collasserà entro 100 anni.

Nel corso degli anni si avrà un aumento del numero di El Nino in arrivo dall'Oceano Pacifico. Entro un anno, invece, si assisterà al collasso dei monsoni estivi sull'India. Il Sahel sahariano diventerà più verde entro 10 anni e scompariranno i monsoni occidentali dell'Africa. Entro 50 anni si avrà l'agonia della foresta amazzonica e anche di molte foreste boreali.

La ricerca dimostra anche come sia ancora possibile evitare di giungere al punto di non ritorno per almeno il 50 per cento delle diverse situazioni se si interverrà al più presto, mentre invece se non verrà preso alcun provvedimento l’uomo del prossimo secolo dovrà fare i conti con un pianeta molto diverso dall’attuale.

Luigi Bignami

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