Coleottero killer fa strage di palme

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Venerdì, 18 Gennaio 2008

ROMA -- Punteruolo rosso. E' così che viene chiamato il Rhynchophorus ferrugineus, un coleottero grande quanto un pollice che da un pò di tempo sta facendo strage di palme nel nostro Paese. Dal nord al sud Italia, ne sono già morte a migliaia. L'Organizzazione per la protezione delle piante mediterranee ha lanciato l'allarme, ma i botanici avvertono: non c'è rimedio.

E' conosciuto con il nome di "Punteruolo rosso delle palme" per l'aspetto rossastro ed è un coleottero Curculionide, che viene dalla Melanesia.
E' nello stipite della palma che questo insetto killer compie tutto il suo ciclo, portando l'albero a morire.

 

Il maschio del coleottero scava nello stipite e attira le femmine con i feromoni. Le femmine depongono le uova in corrispondenza delle ferite e dopo qualche giorno nascono piccole larve che penetrano nella palma e si cibano dei tessuti vegetali.

Nell'arco di circa un mese o poco più la pianta muore e può anche crollare a terra. Il primo sintomo che si evidenzia in una palma infestata dal punteruolo rosso è l'afflosciamento delle foglie. I danni alla pianta si riconoscono però troppo tardi, quando ormai non si può più fare nulla.

Brutta situazione soprattutto in Campania, Lazio e Puglia. "E' inutile nascondere la gravità della situazione - dice il referente del servizio fitosanitario regionale della Campania, Raffaele Griffo - il punteruolo rosso ha raggiunto notevole diffusione in tutte le aree del napoletano e finora i sistemi di contenimento non hanno avuto successo".

Nel Lazio, il Servizio Fitosanitario regionale si è già attivato nel 2006. Finora sono morte 400 palme canariensi. In Puglia la situazione non è migliore, dove sono già stati sradicati centinaia di alberi.

I rappresentanti delle varie regioni stanno cercando di trovare soluzioni, ma il punto è che purtoppo non si può fare molto. Come spiega Stefano Colazza, docente di Entomologia forestale, la pianta è spacciata. "E' possibile solo un contenimento dell'infestazione - afferma il docente -. Al momento non c'è la panacea e se riusciremo a riportare tutto in equilibrio sarà solo il frutto dell'adozione di un insieme di sistemi, con diversi approcci".

Greta Consoli

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