Infatti più del 50 per cento dei medicinali su prescrizione sono derivati da sostanze chimiche individuate in primo luogo nelle piante. A rischio anche la ricerca di cure alternative contro malattie come il cancro e l’Aids.
Secondo i ricercatori sono circa 400 le piante a rischio di estinizione. Particolarmente importante è il Tasso, dalla cui corteccia è estratto il taxolo, un agente chemioterapico usato per il trattamento di alcune forme tumorali. Importante anche il Cactus Hoodia, usato in origine dalle tribù africane, come i Boscimani, per ridurre l’appetito e che ora potrebbe contribuire a risolvere una delle patologie più gravi dei Paesi ricchi, l’obesità.
Pericolo imminente anche per la Magnolia, una pianta che contiene l’honokiol, un principio usato dalla medicina tradizionale cinese per curare il cancro e trattare i sintomi iniziali delle malattie cardiache. Infine, vi è il Colchico autunnale, all’origine dei principali trattamenti naturali a malattie come la gotta e la leucemia.
Produrre in laboratorio le sostanze attualmente ricavate da queste piante, sarebbe l'unica soluzione possibile in caso si una loro estinzione.
Elisabetta Morett
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