A Venezia danni dal turismo e dalla pesca delle vongole

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Venerd́, 6 Giugno 2008

Tra i tanti problemi che deve affrontare Venezia, oltre alle alte maree, ve ne sono altri che vanno risolti entro breve: ''i danni provocati alla laguna dalla pesca delle vongole filippine e gli effetti che sta avendo il turismo a livello socio-ambientale''. A porre l'accento su tali questioni e' Ignazio Musu, professore di Economia politica all'universita' di Venezia, nel corso del convegno dedicato ai problemi della citta' lagunare dall'Accademia dei Lincei, in occasione della XXVI Giornata dell'Ambiente. Nell'arco di 30 anni sono completamente cambiati i piani di sviluppo della citta'. ''Si e' passati infatti da un modello economico di tipo industriale -

spiega Musu - ad uno turistico, i cui costi e impatti cominciano ad essere troppo alti. La pesca delle vongole filippine sta infatti distruggendo la laguna. Inoltre, con 15-20mila turisti l'anno si produce una montagna di rifiuti e un maggiore moto ondoso. Finora l'impatto di tutto cio' e' stato sottovalutato''. E il punto di non ritorno sta per essere raggiunto. ''L'impressione e' che il turismo stia ancora generando, probabilmente, benefici superiori ai costi - continua - sociali e ambientali, comunque rilevanti. Ma ci stiamo avvicinando al momento in cui i benefici non riusciranno piu' a coprire i costi ambientali''. Serve quindi una precisa regolamentazione del turismo, secondo Musu, per destinarne i notevoli introiti a coprire parte di questi costi sociali. ''Nel futuro - conclude - per valorizzare il nostro territorio, si puo' pensare a riconvertire gli stabilimenti di Marghera per attivita' pulite e qualificare Venezia come centro di ricerca internazionale, vista la sua esperienza sulle dighe mobili''.(ANSA)

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