L’Ue aiuta la Russia a fermare i reattori nucleari sovietici

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Sabato, 21 Giugno 2008

Rosenergoatom, il gestore di tutte le centrali nucleare russe, e la Commissione europea hanno annunciato oggi la conclusione del progetto per avviare il fermo di tutti i reattori nucleari russi a fine servizio. Si tratta di uno dei progetti finanziati dal programma Tacis dell’Unione Europea e che, oltre a promuove la democratizzazione, il consolidamento dello Stato di diritto e la transizione verso l´economia di mercato dei nuovi Stati indipendenti sorti dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica, accorda un´attenzione particolare alla necessità di ridurre i rischi ambientali e l´inquinamento, all´utilizzo sostenibile delle risorse naturali e

dell´energia e agli aspetti sociali della transizione in: Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Mongolia, Uzbekistan, Russia, Tagikistan, Turkmenistan e Ucraina.

All’avvio della dismissione dei reattori obsoleti di epoca sovietica ha partecipato un’associazione di imprese formata da Electricité de France (Edf) e dalla tedescat EnergieWerke Nord (Ewn), che hanno trasmesso al governo della Federazione Russa il rapporto finale dei lavori realizzati.

La formazione e la fornitura di attrezzature per l’avvio delle dismissioni dei reattori è costato 1,4 milioni di euro, un lavoro iniziato nel 2006 che ha comportato il superamento di problemi tecnici, scientifici ed economici e che ha portato Rosenergoatom a ricevere tecnologie appropriate. Due reattori della centrale nucleare di Novovoronezh (Nella foto) nel sud della Russia centrale, scelti come impianti di riferimento, sono già stati fermati.

L’Unione europea ha investito nell’adeguamento tecnologico di Rosenergoatom fin dal 1991, preoccupata che il crollo dell’Urss e la successiva dissoluzione del governo centrale portassero ad un allentamento della gestione dei vecchi reattori nucleari, anche perché era ancora fresco il ricordo della catastrofe nucleare di Cernobyl. Tacis infatti, oltre alla dismissione, punta anche a migliorare la sicurezza delle centrali atomiche russe in attività.

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