Sette sindacati brasiliani e boliviani e organizzazioni indigene come il Movimiento de afectados por represas hanno chiesto al governo di La Paz di «non negoziare né firmare nessun tipo di accordo» con il Brasile.
Il rio Madera nasce sulle Ande e poi si noda in Amazzonia, dando vita ad ambienti ricchissimi di biodiversità e a bassa cascate, una manna per l´energia idroelettrica, ma ricercatori dell´Instituto de hidrología e hidráulica de la Universidad Mayor de San Andrés e dell´Instituto de investigación para el desarrollo, insieme al Foro boliviano de medio ambiente y desarrollo (Fobomade) hanno evidenziato i rischi che corre la Bolivia con la costruzione delle dighe: aumento del rischio di inondazioni, forte perdita di biodiversità acquatica e terrestre e di terre coltivate, spostamento di interi villaggi.
Il complesso idroelettrico da 17 mila megawatts dovrebbe sorgere vicino alla città brasiliana di Porto Velho, in Rondonia, ed il piano originale consiste in una idrovia di 4.200 chilometri e quattro dighe idroelettriche, una delle quali dovrebbe sorgere in Bolivia nella regione amazzonica di Cachuela Esperanza.
Ora i sindacati e gli indigeni Boliviani attendono la visita del presidente Evo Morales per discutere la questione con en la Central de Campesinos di Guayaramerín, dove si spera che il capo di Stato indio tenga fede alla sua promessa di rispettare sempre e comunque i diritti delle popolazioni locali.
Inoltre la zona scelta ospita piccoli gruppi indios nomadi e con scarsi contatti con quelli "civilizzati" e stabili e l´effetto su di loro potrebbe essere letale, oppure provocare scontri con altri gruppi che vedrebbero
|