centrali solari termodinamiche che sfruttano la
forza del sole "raccogliendola" attraverso grandi
specchi parabolici, trasformandola in calore. Si
tratta però di impianti costosi, che hanno bisogno
di forti investimenti e di molta tecnologia.
Esattamente l'opposto di ciò che sono riusciti ad
ottenere gli esperti del laboratorio di ottica
organica del Mit.
Insieme ai suoi collaboratori, il professor Baldo, è riuscito a
realizzare una speciale "vernice" trasparente in
materiale organico che applicata sulle superfici dei
vetri è in grado di catalizzare la luce e
"intrappolarla" al loro interno. Il vetro si
comporta quindi come una grande lastra di fibra
ottica che obbliga la luce a scorrere verso
l'esterno. Per trasformarla in energia è sufficiente
quindi sistemare le cellule fotovoltaiche lungo la
cornice. A costi ridotti, ogni finestra di casa
potrebbe diventare così una fonte di elettricità.
I risultati di questa intuizione sono stati pubblicati recentemente
sulla rivista Science e sembrano davvero
incoraggianti. L'efficienza delle cellule
fotovoltaiche riesce a migliorare del 20%, un
incremento che in futuro potrebbe toccare quota 50%.
Al momento i pannelli solari convertono in
elettricità una quota compresa tra il 10 e il 15%
dell'energia che ricevono, mentre il costo di un Kwh
prodotto con il fotovoltaico è di circa 15-20
centesimi di euro, contro i 5 circa del carbone.
"In fondo - quasi si schermisce il professor Baldo - il tutto si riduce
a un pezzo di vetro con uno strato di vernice sopra.
L'idea è che la luce entra e inizia a rimbalzare
verso i bordi e a quel punto tutto ciò che occorre
fare è piazzare delle cellule fotovoltaiche ai lati.
La superficie dei bordi è cento volte inferiore a
quella esposta al sole, così siamo convinti che il
costo dell'energia solare possa essere abbassato".
Ma il team del Mit ha studiato anche un'altra
possibile applicazione. Il vetro "pitturato" con la
loro pellicola organica può essere piazzato infatti
anche sopra i pannelli solari già in funzione,
"irrorandoli" con una quantità di sole decisamente
maggiore. In realtà bisognerebbe parlare della nuova
speciale vernice al plurale, perché in laboratorio
ne sono state create diverse in grado di coesistere
sullo stesso vetro catturando frequenze di luce
diverse a seconda dell'orario della giornata. Le
prime prove eseguite al Mit con questo semplice
accorgimento hanno mostrato la possibilità di
raddoppiare l'attuale efficienza dei panelli al
costo di un dollaro per ogni watt di potenza
installato.
Baldo e soci credono talmente tanto nelle prospettive della loro
creatura da aver messo in piedi una società, la
Covalent Solar, per passare immediatamente alla fase
di produzione. Nei loro progetti dovrebbero bastare
tre anni per arrivare a commercializzare il
prodotto. Anche se riconoscono che ci sono ancora
diverse cose da mettere a posto. Al momento il
limite maggiore della vernice "cattura sole" è la
sua deperibilità. "Ora funzionano per circa tre mesi
e questo naturalmente non va bene, ma è un problema
che stiamo risolvendo", promette il professor Baldo.
(V.Gualerzi-republica.it) |