Pechino 2008: Italiani leggono meteo e inquinamento

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Mercoledì, 30 Luglio 2008

Il meteo sopra Pechino osservato speciale. C'e' chi tenta di respingere le nubi e bombardarle per scongiurare il pericolo pioggia sulla citta' dei Giochi Olimpici e chi guarda il cielo per capire che inquinamento fara'. Sono italiani gli esperti con il compito di vigilare ogni giorno sull'andamento del tempo e sull'inquinamento dell'aria della capitale cinese. Il team e' quello dell'Istituto italiano sull'inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche di Montelibretti (Iia-Cnr), diretto da Ivo Allegrini. Fino a ieri, ha riferito Antonello Pasini, ''il problema era molto

grosso da un punto di vista meteorologico'' per il persistere di un fenomeno di stagnazione dell'aria. Oggi ''c'e' stato il passaggio di una debole perturbazione mentre poi la situazione cambiera' drasticamente tra il 31 luglio e il primo agosto con il passaggio di una perturbazione piu' forte con aria fresca da nord ma dal 2 agosto sembra che la situazione si stabilizzi e arrivi un anticiclone e questo potrebbe significare ancora aria stagnante''.

 

A oggi, pero', ''non possiamo dire che tempo fara' il giorno dell' inaugurazione'', ha detto Pasini parlando di previsioni affidabili a quattro giorni. Per quanto riguarda meteo e inquinamento, comunque, il raffreddamento atmosferico notturno nei bassi strati significa, ha spiegato l'esperto che gli inquinanti primari (benzene e monossido di carbonio) rimangono a terra mentre, se manca il rimescolamento verticale della colonna d'aria, e' l'ozono ad avere la meglio. Ecco quindi che, conoscendo il meteo e l' inquinamento atteso, secondo Pasini ''si possono programmare anche gli allenamenti degli atleti''. Se c'e' ozono stop agli allenamenti di pomeriggio in caso degli altri inquinanti no al riscaldamento di mattina presto. Comunque, ha sottolineato il direttore dell'Istituto del Cnr, Ivo Allegrini, ''siamo in condizioni di inquinamento elevato ma non tali da determinare un'emergenza per lo svolgimento dei Giochi o la salute degli atleti''. L'esperto ha quindi precisato che a Pechino, durante le Olimpiadi, e' previsto un monitoraggio costante della qualita' dell'aria attraverso le 40 stazioni presenti nella capitale cinese. Monitoraggio al quale l'esperto del Cnr contribuira' direttamente.

 

Da Allegrini, comunque, giunge un messaggio rassicurante: ''Escludo - ha detto - che la situazione, anche se l'inquinamento dell'aria dovesse mantenersi elevato, possa raggiungere un livello di allarme''. E i numeri lo dimostrano: ''La concentrazione di un inquinante come l' ossido di azoto nell'aria a Pechino, ad esempio - ha precisato - e' attualmente pari a 60-80 microgrammi per metro cubo, ma perche' si possa parlare di 'allarme' tale concentrazione dovrebbe raggiungere i 400 microgrammi per metro cubo. Dunque - ha concluso - siamo ben lontani da tali ipotesi''. Intanto non si placano i tentativi di tenere lontana la pioggia dai Giochi. Si tratta in sostanza di ''inseminare'' le nubi fuori Pechino per ''svuotarle'' prima che arrivino sulla citta'. ''Sono tecniche - ha spiegato Pasini - non validate scientificamente e, comunque, nelle stime dei piu' ottimisti, riescono a far scaricare dalle nubi un 10% di pioggia''. Il bombardamento avviene con 'agenti glaciogenici', in genere ghiaccio secco o ioduro d'argento per le nubi molto fredde e ad altitudini maggiori mentre a quote piu' basse si usano sali di litio, sodio o potassio. In ogni caso, al di la' dei Giochi, la Cina e' in prima linea nell' ''addomesticare'' il meteo: secondo un articolo pubblicato di recente sulla rivista Nature all'opera ci sono 32.000 persone, 7.000 cannoni, 5.000 lanciamissili e 35 aeroplani. (ANSA)

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