Il discorso di Berlusconi e l’economia ecologica: cannot be found

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Giovedì, 15 Maggio 2008

Per un’ottima dichiarazione programmatica in perfetto stile anni Cinquanta-Sessanta che si fondi su una soffice prospettiva di speranza di un nuovo miracolo italiano, gli ingredienti fondamentali sono: pronunciare le parole crescita (5 volte), crescere (13 volte), accrescere (1 volta), sicurezza (5 volte), ricchezza (3 volte) e aggiungere un pizzico di ambiente, ma solo e rigorosamente quello inteso come salvaguardia. Insomma, seguire pedissequamente quello che ha fatto stamani il neo presidente del consiglio Silvio Berlusconi nel suo intervento alla Camera “per ridare fiducia e slancio all’Italia richiede ottimismo e spirito di missione”.

 

Per quanto ci riguarda, niente di nuovo sotto il sole del centro-destra ed evidenzieremo questo aspetto anche in un altro articolo del giornale di oggi. Crediamo che non servano grandi commenti per capire di che cosa stiamo parlando – ovvero di una tragica prospettiva per l’economia ecologica con questa maggioranza attualmente al governo – ma sia sufficiente leggere le sette pagine del discorso del presidente del consiglio facilmente consultabili sul sito www.governo.it.

Certo, ognuno la veda pure come vuole, segnaliamo infatti che per l’editorialista del Sole24Ore Stefano Folli, intervenuto a Radio 24, il discorso di Berlusconi è stato “innovatore” perché ha messo al centro di tutto la “crescita”.

Ma ribadito che ogni punto di vista è una vista da un punto, facendo proprio un giochino di semplice ricerca testuale, è facile vedere dove e come Berlusconi usi la parola ambiente. La prima volta risulta in riferimento ai rifiuti di Napoli (è uno dei punti più importanti della relazione secondo il presidente): «Nessun grande Paese può convivere a lungo con una simile ferita al suo ambiente, all’igiene pubblica e al prestigio della sua immagine dentro e fuori i confini della nazione». La seconda è all’interno di un ragionamento che riportiamo nella sua interezza per non estrapolarlo dal contesto: «Crescere vuol dire esportare le nostre capacità, salvaguardare il posto delle nostre imprese nei mercati, crescere vuol dire aprire e modernizzare la mentalità con cui affrontiamo i problemi della salute, del benessere, della battaglia per una seria e non retorica tutela dell’ambiente, i problemi della cultura e della preziosa eredità di esperienza, di pensiero e di vita che abbiamo alle spalle e che è garanzia del nostro futuro».

La tutela ambientale va fatta, per Berlusconi, in modo non retorico. Ma cosa vuol dire? Non c’è alcun accenno all’energia, né come efficienza, né come risparmio, né come problema in generale, niente di niente. Crescita senza alcun criterio direttore se non quello di crescere e basta. Il modo non retorico con cui questa battaglia può (poteva) essere portata avanti era proprio quello che stava facendo (faticosamente e pure lui con tante contraddizioni) il precedente governo con la contabilità ambientale. Della quale era rimasta solo traccia in una pagina del sito www.governo.it (http://www.governo.it/governoinforma/dossier/contabilita_ambiente/index.html) che però se oggi provi a cercarla – sarà un caso? - ti appare la scritta: The page cannot be found. Ecco, parafrasando e pensando all’economia ecologica nel nostro Paese alla luce del discorso di Berlusconi: cannot be found! (di Alessandro Farulli - www.greenreport.it)

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