Scomparso un terzo delle speci viventi

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Venerdì, 16 Maggio 2008

ROMA -- Mentre in tutto il mondo si parla e si discute di biodiversità, i dati sulla situazione sono scoraggianti. Per biodiversità si intende l'insieme di tutte le forme, animali o vegetali, geneticamente dissimili presenti sulla Terra e di tutti gli ecosistemi. L’ultimo rapporto mostra come la biodiversità globale dei soli vertebrati sia caduta di un terzo in soli 35 anni.

Ma stando agli esperti il dato potrebbe essere sottostimato e quindi ancora peggiore.

 

Lo studio è stato eseguito su 4mila popolazioni di 1,477 specie di vertebrati, utilizzando un gran numero di dati messe a disposizione da numerose fonti scientifiche.

E così viene alla luce che dal 1970 al 2005 la velocità con la quale la fauna sta scomparendo dal nostro pianeta è di molto superiore a quella che si era preposta la Convenzione della Diversità Biologica sottoscritta da numerosi Paesi nel 2002.

Lo studio è stato realizzato dal WWF e verrà presto pubblicato con il titolo: 2010 and Beyond: Rising to the biodiversity challenge. Sottolinea Jonathan Loh, un ricercatore dell’Istituto di Zoologia di Londra: "I governi, nonostante le buone parole e le buone intenzioni, non sono assolutamente riusciti a mettere freno al declino del grave problema della scomparsa della biodiversità e le conseguenze stanno vendendo alla luce".

Secondo il rapporto i vertebrati terrestri sono diminuiti del 25 per cento, soprattutto dal 1980 ad oggi. Le specie marine hanno visto un crollo dal 1990 del 28 per cento, mentre i pesci d’acqua dolce hanno avuto una diminuzione delle specie del 25 per cento a partire dal 1980.

La situazione peggiore la si riscontra nei tropici, dove la popolazione dei vertebrati in questi 35 anni di studio è scesa del 46 per cento. La situazione è senza dubbio migliore in Europa e in Nord America, dove la riduzione della popolazione è assai più contenuta.

Il quadro globale dell’Africa e dell’America Latina, invece, non è ancora del tutto chiara.

La ricerca tiene sotto controllo i vertebrati e da alcuni anni un simile studio è stato intrapreso per gli invertebrati per i quali le prime informazioni danno dati ancor più scoraggianti.

Luigi Bignami

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