Foreste come condizionatori, rallentano il riscaldamento

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Sabato, 1 Novembre 2008

 

Nella lotta contro l'emergenza clima, le foreste potrebbero essere piu' importanti di quanto si fosse pensato, assumendo il ruolo di ''condizionatori'' forniti dalla natura per bloccare il riscaldamento globale. Come? Liberando sostanze chimiche che rendono piu' spesse le nuvole, che a loro volta riflettono piu' raggi solari, di fatto aiutando cosi' a raffreddare il Pianeta. Continuare a tagliare i polmoni verdi della Terra insomma, potrebbe accelerare l'innalzamento delle temperature in modo piu' rilevante del previsto. Queste le conclusioni di uno studio condotto da scienziati britannici e tedeschi che, secondo quanto riferisce il Guardian, verra' pubblicato in una edizione speciale del ''Royal Society journal Philosophical Transactions A''.

La ricerca e' la prima che quantifichi questo effetto delle foreste e costituisce un passo in avanti anche nella realizzazione di modelli di previsione del clima piu' realistici. ''Si puo' pensare alle foreste come ai condizionatori del clima'' afferma Dominick Spracklen, dell' Institute for Climate and Atmospheric Science dell'Universita' di Leeds. Per questo studio, gli scienziati hanno osservato sostanze chimiche rilasciate dalla foreste boreali di regioni del Nord, come Canada, Scandinavia e Russia. I modelli al computer, secondo Spracklen, hanno mostrato che le particelle rilasciate dai pini raddoppiano lo spessore delle nuvole circa 1.000 metri al di sopra delle foreste, riflettendo cosi' un 5% extra di raggi solari.

''Potrebbe non sembrare molto - ha detto Spracklen - ma e' un effetto raffreddante notevole. Ci da' un motivo in piu' per conservare le foreste''. Poiche' gli alberi liberano maggiormente queste particelle in un clima caldo, la scoperta suggerisce che le foreste potrebbero rallentare rialzi futuri delle temperature. I ricercatori hanno concentrato le osservazioni prevalentemente su pini e abeti, ma Spracklen ha detto che altre specie di alberi producono la stessa sostanza chimica e l'effetto si dovrebbe riscontrare in altre regioni, incluse le foreste tropicali. (ANSA)

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