Europarlamento: intensificare misure salva-api

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Luned́, 24 Novembre 2008

 

Albert Einstein aveva avvertito che se ''le api spariranno, la specie umana ne seguira' l'esodo poco dopo''. E l'Europarlamento raccoglie l'allarme di allora: se continueremo a non occuparci della popolazione delle api, ci saranno delle ripercussioni enorme sul nostro gia' instabile equilibrio della catena alimentare. Niente piu' ronzio, miele e fiori se non iniziamo a difendere le nostre api. La raccolta del miele e' stata praticata per millenni in Europa. Le prime tracce di arnie costruite dall'uomo risalgono al sesto millennio a.C. circa, e le ultime? Secondo gli storici furono gli egiziani che per primi impararono ad addomesticare le api selvatiche, ma oggi il riscaldamento climatico e l'industrializzazione stanno facendo sparire il prezioso nettare e le sue operaie. I deputati hanno chiesto alla Commissione europea di agire prontamente in difesa delle api, anche con il sostegno dei dati prodotti dagli scienziati che hanno stimato che il 76% della produzione di cibo diretto al consumo umano dipende dal settore dell'apicoltura e che l'84% dei vegetali coltivati in europa dipendono dall'impollinazione. Mentre non c'e' accordo totale nella comunita' scientifica sulle ragioni della graduale estinzione delle api attribuita di volta in volta ai pesticidi, alla mancanza di differenze genetiche, al cambiamento climatico, all'interferenza dei campi magnetici: pali elettrici e di cellulari. Senza contare che le monoculture troppo estese rendono difficile per le api trovare abbastanza nettare per alimentarsi. Per agire contro il mal nutrimento gli eurodeputati hanno proposto di creare un'area di recupero nelle grandi zone di semina. Queste aree di rispetto, dove cresceranno piante ricche di nettare, potrebbero essere create in quelle zone del terreno che sono piu' difficili da coltivare.

Il Parlamento dunque ritiene fondamentale reagire senza indugio alla crisi in modo appropriato e con strumenti efficaci: occorre far fronte alla concorrenza sleale dei prodotti dell'apicoltura provenienti da paesi terzi per effetto, tra l'altro, di costi di produzione inferiori, in particolare per quanto riguarda i prezzi dello zucchero e della manodopera; chiede che venga resa obbligatoria l'indicazione del paese d'origine del miele d'api sull' etichetta. Invita la Commissione ad intensificare quanto prima la ricerca sui parassiti e sulle malattie che stanno decimando le api, mettendo a disposizione ulteriori risorse di bilancio a tale fine; e di promuovere le misure necessarie per limitare i rischi di un'impollinazione insufficiente, tanto per gli apicoltori quanto per gli agricoltori, la cui produzione potrebbe aumentare considerevolmente. Chiede inoltre alla Commissione di garantire il controllo e la sorveglianza della qualita' delle acque di superficie, essendo le api molto sensibili a qualsiasi deterioramento dell'ambiente. E la esorta a proporre un meccanismo di aiuto finanziario per le aziende del settore, in difficolta' a seguito della moria del loro patrimonio avicolo, invitando tutti gli Stati membri ad assegnare aiuti immediati al settore. (ANSA)

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