Sarà più facile navigare per turismo nelle riserve marine protette

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Venerdì, 10 Ottobre 2008

 

Sara' piu' facile navigare per turismo nelle 31 aree marine protette d'Italia. E' la rotta, seguita dal governo, indicata oggi in un convegno del 48mo Salone Nautico Internazionale di Genova dal presidente della commissione Ambiente del Senato, Antonio D'Ali'. ''Ci muoviamo - ha detto il parlamentare - verso l'immediata estensione del 'Protocollo per la nautica sostenibile' a tutte le aree marine protette del Paese''. Il protocollo, firmato da Ucina, Legambiente e Ministero dell'Ambiente, mira a favorire la nautica non inquinante a scopo turistico nelle riserve naturali d'acqua salata. Finora solo quattro aree marine protette d'Italia su 31 lo hanno recepito: Portofino, Cinque Terre, Capo Carbonara e Lampedusa. Ciascuna ha distinto, o sta distinguendo, il suo parco marino in tre zone: ''A'', dove la navigazione e' preclusa, ''B'', in cui e' consentito navigare a 5 nodi entro 300 metri dalla costa e a 10 nodi tra 300 e 600, e ''C'', dove anche i super yacht oltre i 27 piedi possono transitare. Entro fine 2008 il governo intende approvare il nuovo ''Regolamento sulla nautica sostenibile in aree marine protette''. Da gennaio 2009 iniziera' le prime modifiche e predisporra' nuove direttive. Lo ha dichiarato il direttore generale del Ministero dell'Ambiente Aldo Cosentino. L'obiettivo di Ucina, Legambiente e Ministero e' aumentare la ricettivita' turistica delle coste italiane senza intaccare la natura. Il protocollo prevede regole severe e divieti come l'impossibilita' di ancorare, o navigare senza vela o con motore elettrico. Sara' incentivato l'ormeggio alle cosiddette ''boe intelligenti''. In prospettiva Ucina, l'associazione dei 400 cantieri navali italiani, ha chiesto al governo una revisione delle legge quadro sulla materia e di porre un freno al proliferare di riserve marine regionali non disciplinate dalla legge statale. Il senatore D'Ali' ha mostrato l'apertura del governo, sottolineando l'importanza di ''fare sistema'' tra ''riserve naturali di terra e di mare a livello nazionale, anzi Mditerraneo'' e la possibilita' per privati di entrare nel business delle aree marine protette. Anche il sen. Luigi Grillo, presidente della commissione infrastrutture, ha confermato che ha porti commerciali e turistici sono tra le priorita' del governo Berlusconi. ''Lavoriamo su tre linee - ha detto il sen. Grillo: recuperare gli spazi inutilizzati dei porti commerciali per destinarli al diporto (e su questo fronte c'e' un progetto importante alla Spezia, mentre Genova ha fatto molto, Napoli e' sulla scia e anche Palermo ha un ottimo progetto); dotazione da parte delle regioni di un piano regionale sullo sviluppo delle coste; infine revisione della legge n. 509 del 1997, che ha disciplinato il sistema portuale a livello nazionale''. (ANSA)

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