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Giovedì, 25 Settembre 2008
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GINEVRA, Svizzera -- Durerà fino alla prossima primavera lo stop del superacceleratore del Cern danneggiato durante le prove dei giorni scorsi. Lo hanno annunciato gli scienziati dello stesso Cern in un comunicato ufficiale consegnato ieri alla stampa.
I danni subiti dalla macchina più complessa e costosa della storia sono peggiori del previsto. Le indagini condotte in seguito all'importante fuga di elio all'interno del tunnel del Large Hadron Collider - pochi giorni dopo l'altrettanto storico avvio dell'acceleratore, lo scorso 10 settembre - hanno indicato che la «causa più probabile dell'incidente è stata una connessione elettrica
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difettosa tra due magneti», afferma il comunicato.
Per comprendere a fondo la natura dell'incidente, tuttavia, l'acceleratore deve abbandore la temperatura di 270 gradi sottozero a cui funziona e essere riportato a temperatura ambiente. Solo in questo modo i magneti responsabili del blocco potranno essere ispezionati.
L'operazione richiederà 3-4 settimana, fanno sapere dal Cern. Gli scienziati non nascondono la delusione."Questo è indubbiamente un colpo psicologico - ha commentato il direttore generale del Cern Robert Aymar -. tuttavia, il successo della prima iniezione di fasci di particelle testimonia gli anni di dura preparazione e le capacità del personale coinvolto. Non ho dubbi che supereremo questa difficoltà con lo stesso livello di rigore e applicazione".
Il tempo neessario per portare a termine le indagini sul guasto e per le riparazioni precludono la possibilità di un ripristino dell'attività dell'Lhc prima del periodo obbligatorio di manutenzione in inverno, hanno fatto sapere dal Cern. Per cui la super-macchina non potrà che riprendere la sua attività che all'inizio della primavera 2009.
Solo in seguito saranno previste le tanto discusse prime collisioni tra i fasci di particelle nei 27 chilometri del tunnel
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