Allarme laghi: il 60% rischia di scomparire

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Sabato, 27 Settembre 2008

 

Mutamenti climatici, il tempo stringe anche per i laghi: l'allarme arriva dalla conferenza internazionale di Living Lakes, con 200 delegati di 30 Paesi che da Perugia lanciano tre parole d'ordine per le principali aree umide del pianeta: tutela, gestione e pianificazione. ''I laghi non hanno molto tempo: occorre far camminare di pari passo la ricerca con la pianificazione e l'applicazione perche' i cambiamenti climatici stanno avendo effetti negativi sulla salute di buona parte di essi'', ha detto oggi, chiudendo i lavori della conferenza, la presidente del Global Nature Fund, Marion Hammerl. ''Il 60% delle aree umide del mondo - ha precisato - versa in cattive condizioni: basti pensare alla situazione in Ciad, al lago d'Aral o ai 3.000 laghi cinesi che sono andati scomparendo e le cose non migliorano se si getta uno sguardo in Europa. E' segno che qualcosa nella gestione non funziona e va cambiato''. Per la Hammerl, proprio il lago Trasimeno ''e' un esempio concreto di un lago storicamente e culturalmente rilevante, con reali problemi di salute, ma rispetto al quale vi sono serie intenzioni di miglioramento per contrastare la riduzione di livello. Quanto si vuole fare al Trasimeno puo' diventare un modello di sviluppo sostenibile che contiene anche importanti elementi di modernita' e innovazione''. E proprio sulle sponde del lago umbro, Global Nature Fund ed i suoi partner italiani pensano di realizzare una Lakes Academy, un luogo dove far lavorare in stretto collegamento studiosi e tecnici per fare ricerca applicata sulla salute dei laghi di tutto il mondo.(ANSA)

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