Case ecologiche per battere la crisi

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Domenica, 5 Aprile 2009

 



San Benedetto del Tronto - Nuove opportunità per un settore pesantemente colpito, anche nel Piceno, dalla recessione, tutela ambientale, risparmio energetico: sono diversi gli obiettivi che possono trovare una perfetta coniugazione nell’edilizia sostenibile, il costruire cioè sfruttando materiali e tecnologie in grado, già oggi, di realizzare edifici vicini al “consumo zero”.

Ne hanno parlato rappresentanti istituzionali e tecnici del settore in “Sostenibile Mediterraneo da costruire”, convegno concluso con l’impegno, firmato dal sindaco Giovanni Gaspari, dall’assessore provinciale Emidio Mandozzi e dal presidente provinciale della Cna Gino Sabatini, a promuovere ed incentivare l’adozione dei dettami dell’edilizia sostenibile in tutte le nuove costruzioni e ristrutturazioni sul territorio. Organizzato dalla Cna di Ascoli e Fermo con il il coinvolgimento dell’associazione culturale ARCHinNOVA e CasaClima (agenzia che promuove e certifica l’efficienza energetica in ambito edilizio), l’appuntamento si è svolto mercoledì pomeriggio nell’auditorium comunale di San Benedetto, per l’occasione gremito di professionisti del settore.

L’adozione dei criteri di sostenibilità ed efficienza energetica nell’edilizia rappresenta infatti anche una opportunità di rilancio per un settore che, nel Piceno, ingloba circa un quinto dell’intera realtà imprenditoriale del territorio: 5609 imprese, metà delle quali ditte individuali, che danno lavoro ad oltre undicimila addetti (e, a livello nazionale, conta per il 12 % del pil).

“L’edilizia è un comparto in grado di trainare lo sviluppo quando le cose vanno bene – nota il presidente provinciale della Cna Sabatini – ma è uno dei primi ad essere soggetto a grossi problemi in caso di crisi. Nel 2009 c’è stato già un forte rallentamento e da settembre ad oggi abbiamo stimato circa 800 posti di lavori persi nella provincia di Ascoli in questo settore. Il rischio, in questa situazione, è che si abbassi il livello qualitativo e cresca il lavoro nero. Per evitarlo è necessario creare invece una domanda qualificata e legare gli obiettivi dell’efficienza energetica non solo alle nuove costruzioni ma anche alle ristrutturazioni è la strada per farlo”. Incentivare questa domanda qualificata è compito delle amministrazioni pubbliche, sia nella loro veste di committenti che, soprattutto, in quella di pianificatrici del territorio urbano.

In palio, per così dire, c’è anche la realizzazione degli obiettivi internazionali di salvaguardia ambientale: una casa rispondente ai più stretti standard di sostenibilità ed efficienza è in grado di arrivare a soli 3 chilogrammi per metro quadrato di emissioni di anidride carbonica all’anno contro i 35/40 di un normale edificio costruito negli anni ‘90 (e per le costruzioni più vecchie questa cifra può raddoppiare).

“Le amministrazioni non sono in grado di raggiungere gli obiettivi internazionali intervenendo sul solo patrimonio pubblico – dice l’assessore all’ambiente Paolo Canducci – però possono agire per stimolare l’edilizia privata a muoversi anch’essa in questa direzione”. (Alex Licciardello - Corriereadriatico.it)

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