Il gas Radon può preannunciare l'arrivo di un terremoto?

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Giovedì, 9 Aprile 2009

 

Forse la domanda è formulata in modo non corretto dato che per prima cosa, in questo momento, dovremmo chiederci se i livelli anomali di Radon rilevati potevano preannunciare l'arrivo di un terremoto perlomeno in Abruzzo. Perché dobbiamo PRETENDERE che un gas presente presumibilmente in modo difforme sotto la superficie terrestre debba dare le stesse indicazioni in ogni angolo della terra? Ma perché non possiamo considerare che forse ci sono alcune zone in cui la fuoriuscita di Radon può dare indicazioni utili, mentre in altre no? E se così fosse perché non rendere utile quel segnale di riferimento se siamo in grado di riconoscerlo e decifrarlo anche se solo parzialmente? Ci interessano forse solo gli strumenti o le modalità brevettabili come terapie che possono essere quindi distribuite quasi indistintamente a tutta la popolazione? Ma la Natura non segue queste leggi e non lo fa nemmeno il nostro corpo. Le Leggi Universali sono si le stesse sia nel micro come nel macrocosmo, ma non possono essere ridotte dall'uomo alle sue attuali conoscenze perché in quel caso offrirebbero una visione altamente limitata se non addirittura distorta della verità.


Credo che il Dott. Giuliani, a seguito della sua opera di monitoraggio molto correlato alla terra in cui vive (con tutta la sua famiglia) in questi anni d'osservazione ha scoperto probabilmente  qualcosa in più e ha iniziato a fare correlazioni che altri non avevano ancora considerato. Magari ha iniziato a considerare i cicli, le frequenze, gli intervalli, come fa il ginecologo con una donna in gravidanza le cui doglie si protraggono nel tempo. Chissà!

E comunque, se in questi giorni si torna continuamente a ribadire che non siamo ancora in grado di fare previsioni attendibili e inconfutabili, con quale criterio viene smentita una previsione dicendo che non esiste alcun pericolo? Se non puoi affermare con certezza una cosa non sei nemmeno in grado di negarla. Possiamo solo metterci in osservazione aprendo gli occhi, le orecchie ma soprattutto la mente. Non mi sembra però che una parte del mondo scientifico abbia questo tipo di approccio nei riguardi di ciò che non ha ancora compreso e se proseguirà sulla strada del pre-giudizio continuerà ancora a lungo a non comprendere. Nella storia dell'uomo molte delle realtà che si ritenevano “scientifiche” sino a quel momento, sono state perfezionate o addirittura rivoluzionate attraverso gli spunti di riflessione che le nuove scoperte offrivano. Molto spesso si è trattato di risultati ottenuti attraverso nuove possibilità di misurazione o di valutazione dei dati disponibili. Ma dove prendiamo la certezza che nell'Universo a noi conosciuto tutto sia misurabile o percepibile dalle umane capacità? Al momento riusciamo a giustificare solo il 4% dell'energia esistente nello spazio. Il resto cos'è?

Comunque, visto che parliamo di misurazioni, mi sono chiesto per quale motivo la strumentazione utilizzata dal Dott. Giuliani non sia stata nuovamente messa nelle condizioni di procedere nelle analisi, dato che ha smesso di funzionare a causa dei danni provocati alla rete di comunicazione dalla scossa di martedì notte e se ciò non fosse stato possibile come mai non è intervenuto lo stesso Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia dato che attualmente questo Istituto non svolge rilevazioni di gas Radon in Abruzzo ma in altre zone campione (!), come ha specificato ieri a “Porta a porta” il fisico Antonio Piersanti, Direttore della sezione di Sismologia e Tettonofisica dell' INVG? (RG)

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