Dalla Carta di Siracusa un impulso per la salvaguardia della biodiversità

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Martedì, 28 Aprile 2009

Secondo la International Union for Conservation of Nature (Iucn) dal summit del G8 ambiente di Siracusa è arrivato «un forte messaggio politico sulla biodiversità e il cambiamento climatico con l’approvazione della Carta di Siracusa sulla biodiversità. La Carta di Siracusa include la promessa di prendere in considerazione gli investimenti in infrastrutture verdi ed illustra i primi elementi per un accordo sul post-2010. I ministri si sono impegnati anche a sostenere lo studio in corso su “The Economics of Ecosystems and Biodiversity” ed hanno riconosciuto il ruolo fondamentale che la biodiversità e i servizi ecosistemici svolgono come base del benessere umano. La Carta di Siracusa comprende un paragrafo molto importante sull’importanza di ridurre

le emissioni da deforestazione e degrado delle foreste (Redd) e della lotta contro il disboscamento illegale».

Un riconoscimento di un passo in avanti che viene sottolineato anche dalla direttrice dell’Iucn Julia Marton-Lefèvre: «Siamo lieti che il G8 abbia preso una tale posizione forte sulla conservazione della biodiversità e sui cambiamenti climatici, nonostante l´attuale crisi finanziaria. Resta da vedere come questi argomenti saranno inclusi nel G8 Heads of State Summit che si svolgerà a luglio. L’Iucn continuerà a collaborare strettamente con i suoi membri e con la presidenza italiana del G8 per assicurare che questo avvenga». Insomma la Carta di Siracusa secondo l’Iucn segna un bel progresso per il G8 che ha cominciato ad occuparsi di biodiversità solo nel 2007, con l’avvio della Potsdam Initiative da parte della presidenza tedesca. Nel 2008 la presidenza giapponese del G8 ha assicurato, con la Kobe Call for Action, che la biodiversità sarebbe rimasta al centro dell’ordine del giorno delle riunione degli 8 Paesi più industrializzati del pianeta. «Il G8 di Siracusa ha utilizzato questa base per preparare il terreno per International Year of Biodiversity dell’Onu nel 2010 e per definire il quadro di riferimento per il post-2010», spiega l’Iucn. Tutti ormai stanno prendendo atto del sostanziale fallimento degli impegni internazionali per fermare l’erosione della biodiversità entro il 2010, se si vorrà fare sul serio e passare dalle belle parole ai fatti, la Carta di Siracusa dovrà davvero essere sostenuta e messa concretamente in atto dal G8 degli altri 11 Paesi emergenti che l’hanno condivisa, da tutte le organizzazioni internazionali, dall’Iucn e dal Programma ambientale dell’Onu. (greenreport.it)

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