Spiaggia divorata dalle mareggiate

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Lunedì, 28 Dicembre 2009

 

San Benedetto Da un lato un caldo irreale, dall’altro un mare così mosso da arrivare a lambire gli stabilimenti balneari. Il Natale anomalo della Riviera ha offerto anche questo.

Proprio la mattina del 25 dicembre le mareggiate hanno spinto le onde dell’Adriatico fino quasi a toccare gli chalet. In alcuni casi l’acqua ha raggiunto le cabine e le onde sono arrivate a scavalcare la scogliere che costeggia la strada all’altezza del monumento al Pescatore che, per precauzione, è stato anche transennato.

La situazione, già preoccupante nei giorni antecedenti il Natale, è letteralmente precipitata nel clou delle feste con una contrapposizione impressionante che ha visto una spiaggia quasi impraticabile a causa del mare mosso, contrapposta ad un clima più adatto alla primavera che non ai solitamente freddi giorni natalizi.

Ma che l’Adriatico stesse per arrivare sotto gli chalet era stato già detto: “Era prevedibile che succedesse – afferma Giuseppe Ricci dello chalet Stella Marina e presidente dell’Itb – l’allarme lo avevamo lanciato già da alcuni giorni. Adesso voglio proprio vedere cosa si potrà fare”.

La violenza del mare ha afflitto centinaia di metri di spiaggia scatenandosi, principalmente, nel tratto settentrionale del litorale sambenedettese. Venerdì mattina di fronte allo chalet di Ricci c’era rimasta davvero una manciata di metri di sabbia, il resto era tutto mare.

Ma anche nei tratti di spiaggia antistanti gli altri stabilimenti la situazione non era certo migliore con le onde che, in qualche caso, sono arrivate a toccare le strutture. Sempre a nel tratto nord del lungomare sambenedettese le cabine di alcuni chalet sono state raggiunte dall’acqua.

E pensare che proprio pochi giorni fa, la stessa Itb aveva chiesto, in un’ironica lettera indirizzata ai Re Magi, una soluzione contro l’erosione: “Lo andiamo dicendo da mesi – prosegue Ricci nel suo sfogo – e proprio il 23 dicembre avevo lanciato ufficialmente l’allarme su quello che sarebbe potuto accadere”.

Le richieste dei concessionari di spiaggia, a questo punto, si fanno più pressanti anche perché, affermano, lo scorso anno la diminuzione degli ombrelloni è stata del 40 per cento. “Di questo passo – continuano – quanto ne metteremo la prossima estate?”.

La richiesta è quella di intervenire subito: “Prima di marzo – tuona Ricci – e con interventi a minimo impatto ambientale. Esistono e si possono fare, anche se sono più costosi degli altri”. Ma a questo punto il presidente dell’Itb esige maggiore attenzione, e lo fa a gran voce: “Siamo uno dei principali volani dell’economia cittadina – afferma – non dimentichiamolo”. (Emidio Lattanzi - corriereadriatico.it)

PS: credo che i timori del caro Giuseppe siano più che fondati, ma personalmente ritengo che le soluzioni proposte finora corrispondono purtroppo solo a terapie sintomatiche le quali risolveranno solo in minima parte e per un tempo limitato una situazione che interesserà non solo gli operatori del settore ma tutti gli abitanti delle zone costiere. Il livello del mare sta crescendo, lentamente ma inesorabilmente. Per quel che riguarda la situazione attuale è comunque da ricollegare soprattutto ad un elevato livello di marea coadiuvato da forti venti meridionali che nel caso specifico non possono ritenersi vantaggiosi.
Mi dispiace dirlo ma se il livello del mare continuerà ad aumentare, in un futuro non lontanissimo a poco serviranno le barriere d'ogni tipo poste a protezione delle nostre coste. Anche se a migliaia di chilometri di distanza da noi, altri popoli stanno già confrontandosi duramente con questa amara ma logica realtà: se i ghiacci del pianeta continueranno a sciogliersi il livello delle acque continuerà a salire e questa non sarà l'unica cosa che accadrà.

Quindi ci vorrà ben altro che i 99 anni di concessione demaniale richiesti dall'ITB per difendere e garantire, investimenti e proprietà. (Riego Gambini)

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