Sostanze cancerogene nelle magliette per bambini? Interrogazione di Aduc

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Giovedì, 5 Febbraio 2009

 

ROMA. Oggi, insieme al collega Marco Perduca, abbiamo rivolto unŽinterrogazione al Ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, per sapere se in Italia siano state eseguite indagini nel settore dellŽabbigliamento per lŽinfanzia, per verificarne la qualità e lŽinnocuità dei tessuti. Come rileva lŽAduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), infatti, secondo unŽindagine dellŽIstituto nazionale del consumo francese (INC) pubblicata il 28 gennaio scorso sul mensile francese "60 millions de consommateurs", risulta che alcune T-shirt per bambini contengano un tasso elevato di ftalati, componenti chimici potenzialmente cancerogeni, e anche dei residui alcalini che possono causare irritazioni. DallŽindagine, basata sullŽanalisi di 40 magliette, dove emerge che nove contenevano un livello di ftalati superiore alla nuova regolamentazione europea Reach, in vigore dalla fine del 2008, ossia piuŽ dello 0,1% sullŽinsieme del capo. Gli ftalati, usati per ammorbidire le plastiche, sono spesso presenti in disegni, scritte e decorazioni incollati sulla maglietta. Sono rischiosi solo se ingoiati, e si corre il rischio che i bambini possano portare i disegni alla bocca. Inoltre, lo studio ha evidenziato che un alto tasso di residui chimici alcalini, potenzialmente irritanti, vengono impiegati per ottenere un bianco immacolato. Per queste ragioni, LŽINC raccomanda di lavare sistematicamente i capi dŽabbigliamento per lŽinfanzia prima dellŽuso, per evitare lŽirritazione da residui chimici, operazione che però non elimina la presenza di eventuali ftalati. (greenreport.it)

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