Kyoto: WWF, Italia ancora immobile, attesa G8 a luglio

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Luned́, 16 Febbraio 2009

 

''Nessun piano di investimento, ne' strategie che facciano cambiare rotta al paese'': l'Italia sul fronte dell'emergenza clima appare ''immobile''. Cosi' Maria Grazia Midulla, responsabile del programma Clima del Wwf Italia, tira le somme in occasione del quarto compleanno del protocollo di Kyoto. E ''anche se a causa della recessione c'e' una tendenza spontanea alla flessione delle emissioni - aggiunge l'esperta del WWf - questa e' insufficiente ai fini del target di Kyoto e dannosa perche' potrebbe convincerci a non fare nulla, quando il senso del protocollo e' quello di innescare un trend virtuoso e un meccanismo di mercato orientato al taglio delle emissioni''. A un anno di distanza da quando l'accordo e' entrato nel suo periodo di azione (2008-2012), entro il quale il nostro paese deve raggiungere l'obiettivo di taglio delle emissioni del 6,5% rispetto al 1990, il quadro attuale segna un +9,9%. Proprio in materia di clima intanto una grande prova di responsabilita' per l'Italia in questo 2009 sara' quella del G8 di luglio. Secondo Midulla ''anche se il processo dei negoziati sul clima e' in sede Onu e va mantenuto tale, i capi di Stato e di governo possono dare un grande impulso rispetto alla questione dell'innovazione tecnologica e dell'efficienza energetica''. Il G8 ha un ruolo importante, per la responsabile del WWf, anche per ''trovare i fondi necessari per promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici e il taglio delle emissioni nei Paesi in via di sviluppo''. Il 2009 sara' un anno decisivo per i negoziati sul clima, in vista della Conferenza Onu di Copenaghen, che a dicembre vedra' la nascita del nuovo accordo 'post Kyoto'. L'obiettivo del nuovo accordo globale per il WWf rimane 'il taglio dell'80% delle emissioni al 2050 e una riduzione tra il 25% e il 40% entro il 2020''. All'ultima Conferenza Onu di Poznan, a dicembre 2008, ''c'era un'aria di attendismo nei confronti dell'amministrazione Obama'' spiega Midulla, secondo cui a dare una ''scossa'' nel quadro dei negoziati e' stata la posizione della Ue espressa a gennaio, seguita dai ''segnali dal Senato Usa di accelerazione sull'approvazione di una legislazione nazionale in materia di cambiamenti climatici ed energia, condizione indispensabile perche' gli Stati Uniti svolgano un ruolo nei negoziati''. Quanto al giudizio sul protocollo di Kyoto attualmente vigente, per Midulla ''ci sono meccanismi da correggere, in primis i progetti all'estero, di cui va garantita la validita' ambientale. Le prime esperienza dimostrano che occorre agire in tutti i settori - aggiunge l'esperta del Wwf - con tutte le leve, anche fiscali e non alternative al mercato del carbonio, che funziona se non si creano scappatoie e si danno limiti in relazione all'obiettivo''. In un piano d'azione occorre tagliare le emissioni nei principali settori, energia e trasporti e ad esempio ridurre la cementificazione, che ruba terreno utile ad assorbire CO2. In questo senso, il Wwf preme per uno stop alla deforestazione ''senza che poi costituisca una scappatoia per evitare di tagliare le emissioni delle attivita' umane''. Tra l'altro, proprio l'Italia ''ha sovrastimato l'assorbimento delle nostre foreste - afferma Midulla - ma non ha ancora creato l'apposito registro che ne calcola le emissioni, senza il quale questo assorbimento non viene riconosciuto''. (ANSA)

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