Buoni propositi per l´anno nuovo... che inizia il 26 gennaio...

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Domenica, 25 Gennaio 2009

 

Non succede sempre così? Alla fine di ogni anno scriviamo con bella grafia, o compiliamo mentalmente, la lista dei nostri impegni di cambiamento per il nuovo anno, “dal primo gennaio senza dubbio”.

A ognuno il suo. C’è chi deve smettere di fumare. Chi deve smettere di dipendere da due caffé al ginseng e una barretta di cioccolato al giorno (non che facciano così male, ma quando diventano un riferimento nella giornata, qualcosa non va…).

Chi deve sostituire il percorso in auto con uno a piedi, in bici o con i mezzi pubblici. Chi deve smettere di perdere tempo o farselo rubare per cose inutili che non alleviano altrui o proprie sofferenze, né che aiutano a salvare il pianeta. Chi deve sdrogarsi da email e sms. Chi deve finire le cose iniziate negli anni precedenti, così da poter passare ad altro. Chi deve smettere di mangiare fuori pasto. Chi deve diventare vegetariano (cosa facilissima se si seguissero davvero i cinque sensi, di fronte a un animale da scuoiare o a un pesce da pulire). Chi deve imparare a fare un po’ di bilanci di giustizia (c’è anche un’associazione con questo nome), ovvero spostare capitoli di spesa – magari minima- da settori inutili/antiecologici ad altri utili/sostenibili/solidali. Eccetera eccetera. Insomma vivere questo anno con più cura del precedente.

Insomma, buoni propositi per la salute, per l’ecologia, per l’equità. Poi arriva il primo dell’anno e ci si sveglia male e non si riesce a fare il salto, anche quella mattina si rimane nel solco tracciato dalle nostre cattive abitudini (eppure, ricordiamo sempre l’esortazione di Pitagora: “Scegliamo buone pratiche; l’abitudine ce le renderà gradevoli"). A quel punto è facile barare con noi stesse/i e dire: “Va beh, l’appuntamento clou del primo gennaio è saltato; dunque comincio quando posso, uno dei prossimi domani”. E domani diventa mai.

Il primo gennaio è passato da tempo e forse tutti noi siamo ancora prigionieri della sigaretta o del caffé, eccetera. E un po’ tristi per quest’altra occasione mancata. Ma niente paura! La buona notizia è che per noi l’anno non è ancora cominciato…possiamo decidere di seguire il calendario cinese! L’anno del Bue inizia il 26 gennaio...

Ecco dunque, possiamo ancora farcela. Ciascuna e ciascuno di noi ha ancora tempo di compilare la lista dei propositi. Attente/i al 26 però. (I casi disperati potranno sempre iniziare dal capodanno curdo, il 21 marzo…).

E perché il nuovo anno del Bue, animale lento, ponderato, mansueto, purtroppo sfruttato, sia un anno verde, nel quale la tanto declamata crisi economica sia occasione di cambiamento, ecco dieci “Consigli solidali per sopravvivere in tempo di crisi”, regalatici da Mercedes Mas, che da Trezzano anima il progetto Cucine solidali per la diffusione delle cucine solari in Africa (e cui tutte/i possiamo contribuire: http://www.trezzanosolidale.it/progetto_cucine.html)

  1. Semplifica i tuoi bisogni: non è più felice chi ha di più ma chi può fare a meno di più cose.

  2. Non aspettare che ti offrano lavoro: organizzati con altre persone per offrire quello che sai meglio fare. Insieme è più facile.

  3. Condividi i tuoi problemi, perché insieme si possono trovare delle soluzioni. Non ti isolare, non ti vergognare di chiedere aiuto.

  4. Metti le tue risorse (tempo, soldi, competenze, beni, esperienze, idee...) al servizio della collettività: le vedrai moltiplicarsi. E poi la solidarietà è contagiosa!

  5. Ricicla, riutilizza, ripara: vestiti, oggetti, carta, libri...L "usare e gettare" è costoso per tutti.

  6. Non rinunciare a fare regali, ma sviluppa le tue capacità e l´immaginazione: dipingi, scrivi con l’arte postale, modella, pianta, cucina, crea...

  7. Non rinunciare alla festa: se non puoi pagare la discoteca potrai sempre suonare e cantare in compagnia. Condividere un pic nic è meraviglioso; i parchi, le montagne sono gratis!

  8. Utilizza la bicicletta, condividi l´automobile, usa i mezzi pubblici. Ne guadagneremo tutti!

  9. Utilizza le biblioteche, scambia libri, riviste, dischi,...Non rinunciare a crescere!

  10. E ricorda che la ‘crisi’ in Europa non è niente paragonata con i secoli di crisi che soffrono tanti uomini e donne nel sud del mondo. (Forse questo pensiero ci aiuterà a non lamentarci troppo!) (greenreport.it)

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