La vita marina dell'Antartide a rischio global warming

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Mercoledì, 28 Gennaio 2009

 

Le creature marine che vivono nella acque dell´Antartide potrebbero rivelarsi le specie più sensibili al riscaldamento globale, visto che sopportano molto male i cambiamenti di temperatura.

Si tratta spesso di pesci, molluschi e crostacei "alieni", alcuni dei quali "scoperti" soltanto da poco grazie a spedizioni scientifiche che hanno svelato una varietà di vita singolare e impressionante, ma che è apparsa subito come estremamente vulnerabile al global wearming proprio mentre l´Oceano Artico si sta riscaldando.

Animali rimasti isolati per centinaia di migliaia di anni, protetti da una barriera di correnti gelate, fra i meno conosciuti e studiati del mondo, ma gli scienziati che stanno esplorando la penisola antartica hanno trovato i segni inquietanti di un aumento delle temperature che queste fragili creature probabilmente non riusciranno a tollerare, visto che sopportano sbalzi molti ridotti, mentre le acque artiche sono già aumentate in media di un grado di temperatura negli ultimi 50 anni.

Simon Morley, un biologo del British antartic survey è preoccupato «Perché è una delle regioni che si riscalda più rapidamente sulla terra e perché questi animali sono così sensibili alle temperature, questo ecosistema marino è il più minacciato tra gli altri ecosistemi del pianeta. Un aumento da 2 a 3 gradi delle temperature rispetto a quelle attuali potrebbe produrre la perdita delle funzioni vitali di questi animali».

Quello che dice Morley è confermato da prove in laboratorio: èn stato dimostrato che in acqua più calda alcuni bivalvi e pesci antartici della famiglia dorididae perdono la capacità di ribaltarsi se si trovano sul dorso, una abilità che è vitale nel mare tempestoso dell´Artico, con gli iceberg che travolgono tutto quel che trovano mentre "strisciano" sui fondali.

«Saranno ancora là fra 100 anni? – si chiede e ci chiede Simon Morley – Penso che vedremo cambiamenti negli ecosistemi che saranno più o meno importanti secondo le specie. Sembra che effettivamente questi meccanismi siano applicabili dappertutto in giro per il mondo».

Altri esperimenti effettuati a Singapore su alcune specie di bivalve, hanno dimostrato che questi molluschi hanno difficoltà a nascondersi sotto il fondale se le temperature aumentano, mentre è noto che le barriere coralline stanno già pesantemente soffrendo il global warming.

Le acque antartiche hanno variazioni ristrette: -2 gradi in inverno e 1 grado in estate e l´habitat marino intorno al continente si distingue fortemente da quello dell´oceano dove pinguini e balene si cibano di krill in una catena tare che inizia con il fitoplancton. Nelle profondità ghiacciate i predatori più temibili sono le grandi stelle marine o pesci a lenta crescita come il merluzzo antartico (Notothenia coriiceps) che si trovano di fronte ad un altro rischio: l´inabissamento sempre più veloce degli iceberg che danneggia numerosi animali.

Un altro rischio viene dalle specie di mari più caldi che potrebbero invadere l´Antartide grazie al riscaldamento degli oceani e che avrebbero buon gioca a sostituire specie locali fragili, molto selettive, quasi sempre poco prolifiche ed a lenta crescita, prive di difese verso nuovi predatori e con un habitat in crisi. (greenreport.it)

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