I comuni obbligati a fornire ai cittadini che lo richiedono i dati ambientali

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Giovedì, 29 Gennaio 2009

 

Se un singolo cittadino richiede al suo comune le informazioni e i documenti relativi all’analisi dell’acqua destinata al consumo umano l’ente deve fornirli. Perché l’informazione in materia ambientale prescinde dall’esistenza di uno specifico interesse del richiedente.

Lo ricorda il Tribunale amministrativo (Tar) della Calabria con sentenza di questo mese dando ragione al singolo cittadino e torto al Comune di Reggio Calabria.

La vicenda ha inizio quando, dopo aver stipulato un contratto di somministrazione dell’acqua potabile con il Comune, il cittadino rilevava che l’acqua che scendeva dai rubinetti del proprio appartamento non era né incolore, né insapore. Ed è proprio a questo punto che il singolo cittadino chiese al Comune di prendere visione degli atti relativi all’analisi dell’acqua potabile nel periodo 2002-2007 con specifico riferimento alla propria utenza idrica.

Il Comune infatti ha il dovere di svolgere appositi controlli per verificare se le acque destinate al consumo umano siano salubri e pulite fino al punto di consegna individuato dal contatore. Così come ha il dovere di rendere disponibile l´informazione ambientale detenuta a chiunque ne faccia richiesta, senza che questi debba dichiarare il proprio interesse.

In Italia esiste un’apposita disciplina che regola l’accesso alle informazioni ambientali: è contenuta nel decreto legislativo del 2005 (195/2005) che recepisce (come accade per la maggior parte della disciplina in ambito ambientale) e attua la direttiva - 2003/4/CE - sull´accesso del pubblico all´informazione ambientale.

Ed è proprio all’interno delle disposizioni dell’atto normativo che si dà una definizione di informazione ambientale ossia “qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora, elettronica od in qualunque altra forma materiale concernente lo stato degli elementi ambientali”.

Dove per elementi ambientali si intende l’aria, l’atmosfera, l’acqua, il suolo, il territorio, i siti naturali, compresi gli igrotopi, le zone costiere e marine, la diversità biologica ed i suoi elementi costitutivi, compresi gli organismi geneticamente modificati e, inoltre, le interazioni tra questi elementi.

Ma le informazioni ambientali non riguardano solo lo stato dell’ambiente, riguardano anche altri fattori quali le sostanze, l’energia, il rumore, le radiazioni o i rifiuti, anche quelli radioattivi, le emissioni, gli scarichi ed altri rilasci nell’ambiente, che incidono o possono incidere sugli elementi dell´ambiente. Inoltre le amministrazioni hanno il dovere di rendere fruibili quando richieste le “misure, anche amministrative, quali le politiche, le disposizioni legislative, i piani, i programmi, gli accordi ambientali e ogni altro atto, anche di natura amministrativa, nonché le attività che incidono o possono incidere sugli elementi e sui fattori dell´ambiente e le misure o le attività finalizzate a proteggere i suddetti elementi.”

Persino le relazioni sull’attuazione della legislazione ambientale; le analisi costi-benefici e altre analisi e ipotesi economiche e lo stato della salute e della sicurezza umana, (compresa la contaminazione della catena alimentare, le condizioni della vita umana, il paesaggio, i siti e gli edifici d´interesse culturale, per quanto influenzabili dallo stato degli elementi dell´ambiente) sono oggetto dell’informazione ambientale.

Questo perché i cittadini hanno diritto d’accesso all’informazione ambientale detenuta dalle autorità pubbliche. Le quali devono garantire che l’informazione ambientale sia sistematicamente e progressivamente messa a disposizione del pubblico e diffusa, anche attraverso i mezzi di telecomunicazione e gli strumenti informatici, in forme o formati facilmente consultabili, promuovendo a tale fine, in particolare, l´uso delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione.

L´augurio anzi è che presto si arrivi - come già avviene in alcune città - a fornire i dati sulla qualità dell´acqua a prescindere dalla richiesta da parte del cittadino. Anche perché un confronto con i parametri forniti dalle acque in bottiglia, permetterebbe al consumatore una maggiore consapevolezza nello scegliere un´acqua pubblica di qualità risparmiando oltretutto anche sugli imballaggi. (greenreport.it)

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