Powerbaot P1: tecnologie vecchie di 40 anni

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Martedì, 7 Luglio 2009

 

Estratto dall'articolo di Enrico Tamburrini pubblicato su sambenedettoggi.it - “Metamarine, che sfortuna: il maltempo ci mette lo zampino”

"… la nostra è l'unica imbarcazione con motore diesel: visto che siamo l'unico team che costruisce in proprio le barche, abbiamo scelto la tecnologia più “normale” in Europa, dove tutte le imbarcazioni sono a gasolio, mentre gli altri team comprano i motori a benzina, decisamente più pericolosi e infiammabili, negli Usa, con tecnologie vecchie di 40 anni … ... Ricordo poi che i consumi sono molto più ridotti: nella gara di oggi abbiamo consumato circa 280 litri di gasolio, mentre gli altri team qualcosa come 600 litri di benzina. Oltretutto il nostro motore è molto meno rumoroso e non lascia una scia di fumo nero..."

Alla faccia della sincerità Sig. Pennesi! Ora che la competizione è finita ci comunica che quasi tutte le mostruose imbarcazioni che hanno partecipato al “Powerboat P1 - Gran premio del mare 2009” sono obsoleti siluri a benzina rumorosi e puzzolenti? E allora per quale motivo li ha invitati a gareggiare - per la seconda volta - nelle acque del Mare di casa sua, tra la sua gente, sapendo che non hanno nessuna caratteristica tecnica moderna che si possa anche minimamente avvicinare a dei principi di eco-sostenibilità o eco-compatibilità?

E crede veramente invece che la sua imbarcazione, viste le caratteristiche da lei elencate, sia da ritenersi come un elisir di lunga vita per questo mare quasi in agonia? Crede veramente che dopo i risultati non propriamente esaltanti da lei ottenuti in gara, il prossimo anno i suoi colleghi decideranno tutti di utilizzare non più motori a benzina - rumorosi e puzzolenti - bensì a gasolio come il suo, per cui silenziosi e profumati? E' questa l'ulteriore follia che volete imporre alla città anche per l'anno 2010? Meteorivierapicena non è d'accordo, io non sono d'accordo e ora ho la netta sensazione che tanti altri concittadini abbiano acquistato coraggio per esprimere pubblicamente il loro dissenso nei riguardi di una oltremodo dispendiosa, irrispettosa e irresponsabile manifestazione agonistica.

Tecnologie vecchie di 40 anni…Ben detto Sig. Pennesi! Questa è la palese dimostrazione che nel baraccone viaggiante di cui anche lei è parte integrante, vige una sola regola fondamentale: velocità e prestazioni, costi quel che costi e con qualsiasi mezzo! E' come credere che alla Ferrari siano interessati a consumare meno carburante per una particolare sensibilità ambientale e non per riuscire a essere 10 o 15 chili più leggeri, fin dalla partenza, e di conseguenza più veloci e più performanti.

E' palese che ora, attraverso queste dichiarazioni “fine gara”, stia facendo pubblicità al suo cantiere e alle tecnologie che è in grado di offrire a livello commerciale e forse un po' anche per giustificare una prestazione in gara non entusiasmante. Ma proprio alla luce delle sue stesse dichiarazioni, la invito a non usare più il Mare di casa sua e la disponibilità della sua gente per interessi puramente personali, anche perché tutti quanti insieme dovremmo invece iniziare a difendere e preservare questo bene che non gode di ottima salute e che richiede a gran voce la nostra attenzione e le nostre cure.

Continuare a trascurare i segnali di “sofferenza” di questo nostro Mare non è molto diverso dal sottovalutare i sintomi che in un organismo umano annunciano l'insorgere di una malattia grave.

Su tale tema, i mezzi di informazione ci ripetono quotidianamente quanto siano importanti la prevenzione e la diagnosi precoce per evitare - o perlomeno ridurre - l'insorgere di patologie gravi.

Diagnosi inquietanti circa lo stato del Pianeta e, in particolare, la condizione dei mari ne sono state fatte e in alcuni luoghi hanno avuto inizio anche opere di prevenzione non dettate semplicemente dalla sensibilità ambientalista o da una romantica visione della Natura, bensì dalla consapevolezza dello stretto legame esistente tra la salute dell'uomo e l'ecosistema.

Ma a noi di San Benedetto del Tronto pare non importi né della diagnosi né tantomeno della prevenzione! (Riego Gambini)

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