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Giovedì, 23 Luglio 2009

 

“Presto tornerà tutto normale”

San Benedetto “E’ fisiologico quanto accaduto all’Albula, anche se ovviamente non ci fa piacere”. Con queste parole il sindaco Gaspari cerca di ridimensionare l’allarme sorto attorno allo specchio d’acqua antistante il torrente Albula dove l’Arpam ha vietato la balneazione. A seguito delle piogge risalenti alle scorse settimane sono stati effettuati dei rilievi che hanno riscontrato un tasso di inquinamento elevato tanto da vietare a turisti e locali di fare il bagno in questa zona.

“Si tratta di un problema – spiega il primo cittadino – che torna ad ogni pioggia e negli anni sono stati numerosi i divieti di questo tipo apposti in tale area. E’ naturale che ad ogni acquazzone detriti e sporcizia arrivino al mare, anche se non è mai stata individuata la presenza di metalli pesanti. A volte sono i depuratori dei Comuni circostanti ad andare in tilt e in quel caso non si può fare nulla. Non è certo una situazione che ci fa piacere, ma a breve tornerà tutto sotto controllo, stiamo attendendo gli esiti dei prossimi rilievi”.

Sale, intanto, la polemica attorno al divieto di balneazione imposto dall’Arpam dopo aver rilevato un tasso di inquinamento presso la foce dell’Albula.

A puntare il dito verso l’amministrazione comunale è l’assessore provinciale al Turismo Bruno Gabrielli il quale ricorda come solo qualche mese fa il Comune abbia provveduto ad attuare degli storni dal fondo di 180 mila euro istituito proprio per la pulizia dei fossi.

“Non dobbiamo stupirci- afferma l’assessore Gabrielli – di ritrovarci con un torrente e un mare inquinato dopo che l’amministrazione ha deviato le risorse destinate alla bonifica dei torrenti, tra cui l’Albula, per finanziare delle amenità. Canducci imputa la colpa agli altri Comuni che riversano sull’Albula i loro scarichi, questo è in parte vero, ma non dobbiamo dimenticarci che la responsabilità è anche del governo cittadino che ha eliminato i finanziamenti destinati a tali corsi d’acqua. Inoltre la Picenambiente pulendo non ha fatto altro che accantonare la sporcizia da una parte, lungo i torrenti senza rimuoverla. In questo modo ci ritroviamo con un mare di fango e melma”.

Proprio la prossima settimana dovrebbe riprendere in maggioranza la discussione attorno alla riqualificazione dell’Albula per cui sono a disposizione circa 5 milioni di euro da ripartire tra la messa in sicurezza e la riqualificazione.

Al riguardo interviene l’assessore ai Lavori pubblici Leo Sestri, il quale spiega come una volta terminati i lavori i problemi dovrebbero diminuire.

“Una volta realizzate le casse di laminazione - dice – l’acqua che arriva a valle sarà molto più contenuta e di conseguenza anche i detriti e le sostanze tossiche che spesso il torrente incontra lungo il suo percorso. I lavori per la messa in sicurezza dovrebbero iniziare entro l’anno, mentre per primavera speriamo di cominciare quelli per la riqualificazione dove è prevista anche una pista ciclabile. Interventi diversi che però potranno essere realizzati in contemporanea”. (Alessandra Clementi)
 



“Bisogna risanare subito l’area”

San Benedetto “Sembra impossibile che la zona migliore del turismo sambenedettese, quella a due passi dalla rotonda, dalla Palazzina, dal centro, debba essere lasciata nel degrado”.

A parlare in questi termini è Marco Calvaresi, concessionario di spiaggia, albergatore e presidente della Pro Loco. “Mi fa specie - prosegue - anche il fatto che l’assessore Canducci dia la colpa ai Comuni vicini. Ma non era proprio lui che qualche sera fa partecipava, insieme con i rappresentanti dei Comuni vicini, alla grande kermesse per la conquista delle Bandiere Blu, Arancioni e di infiniti altri colori? Se quei Comuni sono stati tanto virtuosi da ottenere simili riconoscimenti, perché oggi dovrebbero aver cambiato rotta? Il fatto è che occorre prendere atto di quello che è accaduto, ricercarne le cause e provvedere perché non succeda più. E’ ora di cambiare approccio nei confronti di ambiente e turismo e sicuramente ci vuole meno demagogia”.

La Riviera, in buona sostanza, vende servizi turistici ed ha bisogno di un ambiente il più possibile pulito e, alla resa dei conti, l’Albula non è l’unico problema. “Certamente - prosegue Calvaresi - E il traffico dove lo mettiamo? E le polveri sottili? E’ inutile farsi belli se poi non ci sono le condizioni. E allora bisogna cercare di fare il possibile per migliorare le cose. Per quanto riguarda l’Albula, in ogni caso, occorre trovare il modo di risanare e riqualificare la zona... e le due cose vanno fatte nell’ordine. Inutile preparare progetti che prevedono nuovi arredi per lo storico torrente se poi questo diventa una fonte d’inquinamento. Servono passi concreti, rimboccarsi le maniche per dare una mano alla nostra industria delle vacanze; n on vorrei che il lavoro dei nostri amministratori si fermasse alla conquista della Bandiera Blu che, da sola, non serve”. (corriereadriatico.it)

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