Clima: scienziati, peggiori scenari sempre pił probabili

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Sabato, 14 Marzo 2009

 

Le osservazioni sui livelli di emissione globale di gas serra ''rendono sempre piu' probabili i peggiori scenari tra quelli realizzati dall'Ipcc''. Queste in sintesi le conclusioni del Congresso Internazionale sul Cambiamento Climatico che si e' svolto a Copenaghen dal 10 al 12 marzo e che ha visto il contributo nei vari campi della scienza climatica di 1600 scienziati da piu' di 70 paesi. A due anni dall'ultimo rapporto del Comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) gli scienziati hanno fatto il punto sulla situazione arrivando a un documento in sei messaggi chiave, riferiscono il Centro Euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici e Ipcc Focal Point Italia. Al primo punto gli scienziati avvertono che ''si evidenzia un andamento tale da far ipotizzare un accresciuto rischio, per il futuro, di cambiamenti climatici bruschi e irreversibili''. Inoltre, si sottolinea nel secondo messaggio, le societa', soprattutto quelle piu' povere, si dimostrano molto vulnerabili ai cambiamenti climatici, anche dove questi abbiano livelli molto bassi. Quindi il terzo messaggio evidenzia ''la necessita' di azioni di mitigazione rapide, intense, efficaci e coordinate a livello globale e regionale''. ''Piu' deboli saranno gli obiettivi per il 2020, piu' alti saranno i rischi e piu' difficile sara' realizzare gli obiettivi fissati per il 2050''. ''I cambiamenti climatici - e' il quarto messaggio - avranno (e hanno gia' oggi) effetti diversi in diverse aree del pianeta'' e le strategie di adattamento e mitigazione non potranno evitare di tenere in considerazione queste differenze. Secondo gli scienziati, poi, gli strumenti per fronteggiare efficacemente le sfide dei cambiamenti climatici ''ci sono gia'. Sono di carattere economico, tecnologico, comportamentale, gestionale, ma devono essere energicamente e ampiamente implementati per raggiungere lo scopo di decarbonizzare le nostre economie''. Il messaggio conclusivo sottolinea infine la necessita' di ridurre l'inerzia dei sistemi socio-economici. (ANSA). DIR

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