Frutta e verdura quasi raddoppiate, stabili gli altri generi alimentari

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Mercoledì, 18 Marzo 2009

 

Prezzi stabili negli ultimi tre mesi nella regione per quanto riguarda i generi alimentari. E’ il risultato dell’ultimo monitoraggio quindicinale dei prezzi effettuato in questi giorni dalle associazioni dei consumatori nell’ambito delle iniziative promosse dalla Regione Marche per combattere il caro-vita.

In particolare la diminuzione complessiva dei prezzi a livello regionale è stata dello 0,23%: il calo più consistente in provincia di Ascoli Piceno, con -3,68%, seguita da Macerata e Pesaro e Urbino, rispettivamente con -2,94%, e – 2,83%, mentre risulta in leggero aumento la provincia di Ancona con un +1,31%.

I prezzi rilevati in questi ultimi giorni nelle varie tipologie di punti vendita - centri commerciali, supermercati, macellerie, mercati rionali e ortofrutticoli - sono stati comparati con quelli relativi alla prima rilevazione, effettuata nei giorni precedenti le festività natalizie. Nel dettaglio, è possibile riscontrare un andamento piuttosto stabile del prezzo della carne e diminuzioni, anche sensibili, del prezzo del pesce, con lo sgombro che risulta in calo del 19% e l’orata del 15%.

Nel reparto frutta e verdura, il monitoraggio evidenzia un’impennata dei prezzi in particolare per i finocchi e la lattuga (rispettivamente 47% e 35%) mentre cominciano a crescere anche i prezzi della frutta tipicamente invernale, come le arance, per le quali l’aumento si attesta sull’11%. La stagione attuale si presta ad un consumo poco variegato della frutta, nell’attesa dell’arrivo delle primizie, a cominciare dalle fragole e le ciliegie.

Buone notizie arrivano dal banco latticini: oltre del 3% il calo del prezzo del latte e del 5% quello della mozzarella. In calo anche l’olio (-6%). E mentre continua a scendere il prezzo della farina, con addirittura una flessione del 13%, il pane non cede e risulta lievemente in aumento (1,67%) ma per la pasta (-2,13%) si cominciano (forse) a far sentire gli effetti della sanzione inflitta dall’Antitrust alle principali aziende di produzione per aver costituito un 'cartello della pasta'. (ilrestodelcarlino.it)

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