La raccolta dei rifiuti è un flop

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Mercoledì, 7 Ottobre 2009

 

San Benedetto del Tronto - E pensare che c’è chi dice che, in via Mazzocchi, i cassonetti li hanno tolti per il cattivo odore. Forse ai residenti del centro gli effluvi provenienti dai contenitori dell’immondizia mancavano visto che qualcuno continua a depositare sacchetti pieni di spazzatura lungo la strada.

E poco importa se i bidoni non ci sono più, piuttosto che sottostare agli orari delle gabbianelle si arriva anche a disseminare l’asfalto di immondizia. E’ domenica mattina, a San Benedetto, c’è il sole e per le vie del corso il movimento è quello classico del dì di festa.

Anche dietro l’angolo c’è gente ma, sotto il sole autunnale, lungo quella che oggi si chiama via Pasqualetti compare qualcosa di strano. Adagiati sul tronco di un albero ci sono una decina di sacchetti pieni di immondizia. Di tutti i tipi e dimensioni. L’odore è nauseante, dalla trasparenza di una delle buste si vede chiaramente che c’è anche della frutta andata a male. Sotto il sole, ovviamente.

Girato l’angolo, in via Mazzocchi, si passa sotto il ponte che un tempo era afflitto dalla presenza di cassonetti che oggi, grazie alle gabbianelle, non ci sono più.

Lasciato il sottopassaggio alle spalle ecco però che compare altra immondizia. Questa volta appoggiata alle transenne del cantiere che sta operando sul palazzo del Florian proprio di fronta a quella lunga fila di lussuose vetrine che provano a dar vita ad una via che, da anni, non vive più. Questa volta i sacchetti sono di più.

Alcuni, circa una decina, sono sfacciatamente affacciati sulla strada incuranti della presenza di un vigile urbano che, a pochi metri di distanza, in via Ugo Bassi, è intento a fare due chiacchiere.

Altri sono qualche centimetro indietro, protetti dal largo fusto di una palma che a stento riesce a coprire anche un cartone stracolmo di plastica e carta. Un bel record.

In meno di cinquanta metri due location per l’immondizia che, in pieno centro, ospitano almeno una quindicina di chili di rifiuti. Niente male se si considera che sono all’incirca le undici di domenica mattina. Poco più di quarantotto ore dopo è martedì.

I sacchetti in via Mazzocchi non ci sono più, lunedì mattina sono spariti, ma il problema si sposta pochi metri più a sud. Il mercato è finito ormai da un paio d’ore. Piazza Garibaldi è tornata a riempirsi di auto, e i marciapiedi ospitano ancora i rifiuti.

Sacchi pieni di immondizia campeggiano in via Montebello, in largo La Spezia, intorno al minuscolo bidoncino di via Legnago e agli estremi della nuova piazza Montebello.

Sono i residui del mercato ma non solo. Se ci fosse qualcuno a controllare impiegherebbe pochissimo tempo a capire che, da quelle parti nei giorni di mercato, c’è qualcuno che fa il furbo e che aggrega i propri rifiuti a quelli degli ambulanti. Ma su tutto c’è il fatto che alle 16 di martedì pomeriggio, ad almeno tre ore di distanza dalla chiusura del mercato, l’immondizia non dovrebbe essere in mezzo ai marciapiedi. Per la verità non dovrebbe esserci mai, e gli ambulanti, obiettivamente, non possono certo caricarla sui furgoni o attendere che si faccia sera e che arrivino le gabbianelle. (Emidio Lattanzi - corriereadriatico.it)


Il progetto comunale non decolla

San Benedetto Il nuovo sistema di raccolta rifiuti del Comune di San Benedetto non ha meritato l’accesso in finale del progetto Sfide promosso dal Forum Pubbliche Amministrazioni di Roma. L’assessorato alle politiche ambientali del Comune risulta infatti aver candidato il progetto ad una sorta di concorso che, ogni anno, premia le migliori iniziative delle pubbliche amministrazioni.

La raccolta di rifiuti rivierasca, però, non figura neppure tra le proposte finaliste nonostante una dettagliata presentazione ricca di dati su percentuali e costi del sistema. Si legge infatti che i progetti di umido, porta a porta multi materiale e della gabbianelle hanno avuto un costo di un milione di euro, quasi completamente a carico del Comune, mentre viene precisato anche che uffici comunale e Picenambiente, a livello di consulenza, sono state affiancate da un’azienda di comunicazione sambenedettese. (corriereadriatico.it)

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