Allarme Gb: da India e Pakistan i batteri resistenti agli antibiotici

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Lunedì, 16 Agosto 2010

 

MILANO - Chi va in India o in Pakistan per sottoporsi a interventi medici low cost rischia di tornare con dei "super batteri" in grado di resistere a tutti gli antibiotici esistenti. L'allarme arriva da un team di scienziati inglesi, che hanno studiato i casi di 37 persone tornate in Gran Bretagna dopo essersi sottoposte a trattamenti sanitari o di chirurgia estetica nei due Paesi asiatici. Gli studiosi hanno quindi isolato 44 casi nella città indiana di Chennai, 26 nella regione dell'Haryana e 73 in altre zone di India e Pakistan. La minaccia è rappresentata in particolare dal gene "New Delhi-Metallo-1" (Ndm-1), rilevato in pazienti che si trovavano in Asia e hanno subito interventi di chirurgia estetica, asportazione di tumori o trapianti di organi, ricoverati poi in Gran Bretagna per altre cure. Tra loro c'erano donne con infezioni del tratto urinario, una vittima di incidente stradale in India che ha sviluppato l'infezione nel piede fratturato e un paziente colpito dal batterio dopo un'operazione di addominoplastica (intervento chirurgico per modellare l’addome).

IL GENE - L'Ndm-1 non è un batterio, ma un gene in grado di "attaccare" batteri come l'Escherichia coli (E. coli) e la Klebsiella pneumoniae, anche se pare possa facilmente unirsi anche ad altri microrganismi rendendoli pericolosi. Risulta resistente anche a una classe di antibiotici di grande potenza, i "carbapenemici", che solitamente si usano solo quando gli altri farmaci hanno fallito. Insomma, scrivono i ricercatori della Cardiff University, autori dello studio pubblicato sulla rivista The Lancet Infectious Diseases, «la possibilità che questo diventi un problema di salute pubblica in tutto il mondo è concreta e serve un sistema coordinato di controllo internazionale. La diffusione potrebbe essere fermata con semplici accorgimenti igienici per gli ospedali, come la disinfezione degli strumenti e l'uso di saponi antibatterici per medici e infermiere, ma è importante che l'espansione di questi super batteri sia monitorata attentamente».

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