Le emissioni globali nel 2009 calate solo dell'1,3%

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Martedì, 17 Agosto 2010

 

Second l'Internationales wirtschaftsforum regenerative energien (Iwr) un istituto di Munster, in Germania, «Le emissioni mondiali di CO2 sono leggermente diminuite per la prima volta l'anno scorso in questo decennio. Nel 2009 il mondo ha emesso 31,1 tonnellate di diossido di carbonio (31,5 miliardi di tonnellate ne 2008) che rappresentano 400 milioni di tonnellate cioè l'1,3% in meno del dato del 2008. Le emissioni globali di CO2 sono ancora del 37% superiori a quelle del 1990, l'anno di riferimento per i tagli contenuti nel Protocollo di Kyoto, lontanissime da ogni obiettivo "ragionevole".

L'Iwr è uno degli Istituti tenuti in maggiore considerazione dai ministeri della Germania e secondo il suo direttore, Norbert Allnoch, i dati sul calo delle emissioni non sono per niente confortanti: «Tenuto conto della crisi economica, la riduzione mondiale di CO2 è nettamente più bassa del previsto. I cali delle emissioni in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone sono compensati da aumenti importanti nei Paesi asiatici e nei Paesi del Medio Oriente. Le emissioni di CO2 collegate all'energia in Cina nel 2009, a causa della crescita economica oggi si posizionano davanti a quelle degli Stati Uniti e della Russia messi insieme».

Secondo l'Iwr la Cina domina la classifica degli inquinatori con 7,43 miliardi di tonnellate di emissioni (6,8 , miliardi nel 2008), molto avanti agli Usa con 5,95 miliardi di tonnellate (6,4 miliardi nel 2008), la Russia è terza con "solo" 1,53 miliardi di tonnellate (1,7 nel 2008), poco prima dell'India con 1,53 miliardi (1,4 nel 2008) e del Giappone a 1,23 miliardi di tonnellate (1,4 nel 2008).

Il calo di emissioni di gas serra dipende anche dal boom delle energie rinnovabili che nel 2009 è continuato nonostante la crisi: gli investimenti, soprattutto in eolico e solare, sono aumentati a 125 miliardi di euro nel 2009 (120 miliardi nel 2008), nonostante la diminuzione degli incentivi a livello globale.

Nel 2009 l'Iwr ha sviluppato, per il ministero federale dell'economia e della tecnologia della Germania, il Cerina Plan (CO2 Emissions and Renewable Investment Action-Plan), un modello alternativo di investimenti per il meccanismo di Kyoto, nel quale le emissioni di CO2 dei singoli Paesi sono è direttamente collegate agli investimenti nelle energie rinnovabili e secondo Allnoch, «La risposta all'aumento del consumo di energia fossile e per rallentare e stabilizzare le emissioni mondiali di CO2 non cambia: è necessario un aumento degli investimenti mondiali diretti nelle energie rinnovabili per almeno 500 miliardi di euro». (GREENREPORT.IT)

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