Smog: UE a Italia, rispettate limiti o sara' infrazione

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Marted́, 2 Febbraio 2010

 

BRUXELLES - Lo smog non da' tregua e Bruxelles avverte l'Italia: ''Se gli standard europei sulla qualita' dell'aria non verranno rispettati scatteranno le procedure d'infrazione''. I tempi? ''Dipendono dalle singole situazioni'' spiega la portavoce del commissario all'ambiente Stavros Dimas che oggi ha annunciato una mini-deroga alla Campania, per la zona di ''Risanamento area beneventana'' rispetto alle esenzioni che l'Italia aveva richiesto per 12 zone situate anche in Puglia e in Sicilia. Nel mirino le polveri sottili pericolose, le Pm10, che in un inverno particolarmente rigido stanno mettendo in ginocchio Milano e parecchie citta' italiane. Proprio sul rischio salute, Dimas ha voluto mettere in guardia contro ''le gravi ripercussioni che l'inquinamento atmosferico ha sulla salute umana''. Del resto, Bruxelles ha dimostrato oggi di essere particolarmente avara nell'accogliere le domande di esenzione temporanea rispetto all'applicazione dei limiti piu' severi sulla qualita' dell'aria. All'Italia, per la seconda ondata di richieste di proroga ha concesso solo l'esenzione campana. Dalla valutazione degli esperti europei e' pero' emersa qualche sorpresa positiva. Cosi', secondo quanto l'Ansa ha potuto verificare, in Campania le zone di risanamento delle aree di Napoli e di Caserta rispettano gia' dal 2006 il valore limite annuale per le polveri sottili e per l'area avellinese, sempre dal 2006, il limite giornaliero. Per la Puglia, la situazione e' ancora piu' sorprendente: sulle quattro domande di deroga, tre appaiono gia' in linea con la direttiva Ue, mentre le aree urbane restano il punto dolente. Quanto alla Sicilia una delle quattro richieste avanzate e' gia' in linea del 2006 con la norma Ue: riguarda Catania, Misterbianco, Motta Santa Anastasia. Allargando il quadro sull'Italia la situazione appare alquanto frastagliata. Bruxelles il 28 settembre scorso si e' gia' pronunciata sulle richieste di proroga provvisoria rispetto ai valori piu' severi da applicare, presentate dall'Italia per 15 regioni. In quel momento Bruxelles ha accordato solo quattro esenzioni (all'11 giugno 2011 per le polveri sottili) e rifiutato numerose proroghe. Tra queste, citta' lombarde come Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, Sondrio, Lodi, Pavia, Unica (Milano, Como, Sempione); laziali come Roma e Frosinone, ma anche l'area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia in Toscana, La Spezia in Liguria, l'agglomerato di Imola, Forli-Cesena e Rimini in Emilia Romagna. Il no alle proroghe in molti casi e' dovuto ''agli scarsi dati forniti o al fatto che le misure delineate non dimostrano che le norme saranno soddisfatte al termine della proroga''. Insomma, molta carne al fuoco (sono 18 i paesi Ue che hanno ottenuto deroghe), sapendo che la futura Commissione europea fara' dell'ambiente una sua priorita' e sara' ancora piu' severa nel far rispettare le norme europee. (Patrizia Lenzarini - ANSA)

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