Maldive e Bangladesh si alleano per lottare contro il global warming

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Lunedì, 25 Gennaio 2010

 

Secondo l'agenzia Bangladesh Sangbad Sangstha (Bss) «Il governo ha avviato piani immediati e a lungo termine per proteggere il Paese dagli effetti del cambiamento climatico globale». Il ministro per l'Ambiente e le Foreste di Dacca, Hasan Mahmud (Nella foto), ha detto in Parlamento che «A causa del riscaldamento globale, il livello del mare può aumentare da 0,8 a 1,3 metri entro il 2021. Come risultato, da 2° a 25 milioni di abitanti delle coste potrebbero essere sfollati dopo il 2050. Per una strategia coordinata, il dipartimento dell'ambiente ha istituito un gruppo sul cambiamento climatico nel quadro del Coordinated disaster management programme al ministero per il cibo e la gestione delle catastrofi. Il gruppo ha messo in atto diversi programmi per far fronte agli effetti creati dal cambiamento climatico».

Mahmud ha anche sottolineato che il governo ha già istituito un fondo per il cambiamento climatico da 7 miliardi di taka (100 milioni di dollari) «Per ridurre il rischio di impatto negativo dei cambiamenti climatici, sia il governo che le Ong hanno stato chiesto di preparare progetti in questo senso».

Più o meno una goccia nel mare dei problemi legati al global warming che il Bangladesh affronta quotidianamente, ma comunque qualcosa. Il ministro ha detto che è già stato realizzato un progetto di rimboschimento nelle zone costiere per un costo di 4 milioni di dollari grazie al fondo per lo sviluppo dell'Unicef, inoltre è prevista la costruzione di argini in diversi tratti della costa.

L'esperienza del Bangladesh però interessa molto un altro Paese del sub-continente indiano alle prese col global warming: L'alto commissario per il Bangladesh delle Maldive Ahmed Sareer Sheikh Hasina ha lodato il ruolo svolto dal primo ministro del Bangladesh, Sheikh Hasina, al summit di Copenhagen dove ha chiesto ai Paesi ricchi di assumersi tutte le loro responsabilità.

«Siamo impegnati a proseguire i nostri sforzi per la riduzione con successo delle emissioni di gas serra» ha detto Hasina. I rapporti tra Male e Dacca sono già stretti, sia per comuni interessi politici, per la comune religione islamica e per somiglianze storico-culturali, ma soprattutto perché nelle Maldive lavorano 45.000 cittadini del Bangladesh e Male si è detta pronta ad assumerne altri, soprattutto insegnanti. (greereport.it)

PS: voi credete che tutto ciò non riguardi anche noi? (RG)

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