Congo Rdc: strage di elefanti nel Parco di Salonga

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Domenica, 4 Luglio 2010

Secondo il rapporto «Espèce totalement protégée en RDC; menacée de disparition par le braconnage et le commerce de l'ivoire», nel 2009 i bracconieri hanno abbattuto almeno 100 elefanti nel Parco nazionale di Salonga nelle Repubblica democratica del Congo, in particolare vicino a Dekese, nel Kasai Occidentale.

Con questo documento l'Institut congolais pour la conservation de la nature (Iccn) ha denunciato l'ennesimo episodio di una guerra dimenticata per le risorse (ma che gli africani chiamano la terza guerra mondiale) che ha fatto milioni di vittime che ha devastato la Rdc per gran parte dei suoi 50 anni di indipendenza che festeggia proprio in questi giorni, mentre bracconieri, guerriglieri e truppe regolari si contendono i minerali rari che sono la linfa della new e green economy e gli ultimi esemplari di specie protette.

L'Amministratore delegato dell'Iccn, Cosma Wilungula, ha denunciato il bracconaggio su grande scala perpetrato contro le ultime popolazioni di elefanti del Congo e le scimmie

rosse direttamente all'interno del Parco nazionale di Salonga: «Il bracconaggio è opera delle popolazioni che vivono ai confini del Parco, ma anche e soprattutto di qualche elemento incontrollato delle Forces armées de la Rdc (Fardc), l'esercito regolare, ndr) che fanno della vendita di questi animali un lucroso commercio per arrotondare i loro bassi salari. La vendita di carne di animali proveniente dal bracconaggio e il traffico d'avorio sono molto in voga a Dekese, dove, fino ad oggi, malgrado le numerose proteste indirizzate alle autorità competenti, la situazione non sembra migliorata. Siamo al punto che oggi il Parco nazionale di Salonga è in testa alla lista dei parchi ed aree protette più colpite dal bracconaggio. Certo, il Parco di Salonga, che si divide tra le province Orientale (con più o meno il 50% della superficie), il Kasai Occidentale (35%) e il Kasai Orientale (15%), non è il solo interessato dal bracconaggio».

Infatti altre aree protette della Rdc sono nel mirino dei bracconieri, delle milizie armate, dei minatori e dei tagliatori abusivi di alberi. Le aree più colpite dal bracconaggio sfrenato sembrano il Parco di Garamba e la riserva di Bili-Uele, nella provincia Orientale (nord-est), il Parco di Upemba, nella provincia del Katanga (sud-est) e il più famoso Parco nazionale dei Virunga, nella provincia del Nord-Kivu (est).

Secondo la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora in pericolo o minacciate (Cites) il bracconaggio è in crescita e la presenza degli elefanti è in netta diminuzione nella Rdc e in altri Paesi dell'Africa centrale, come la Repubblica Centrafricana.

L'esercito ha più volte promesso all'Onu ed agli ambientalisti di intervenire per far cessare le razzie dei suoi soldati, ma di atti concreti se ne sono visti pochi, Recentemente il ministro dell'ambiente della Rdc, José Endundo Bononge, ha detto che «Sono già in corso delle azioni sul terreno per combattere questo flagello, in particolare nel Parco di Salonga. Una delle ultime questioni che mi ha posto il presidente Joseph Kabila è quella di sapoere come miglioreremo l'attività perché il bracconaggio cessi nel Parco nazionale di Salonga. Devo dargli tutte le assicurazioni che stiamo agendo per combattere questo flagello». Come farà Bononge a far controllare davvero i bracconieri è un mistero, visto che l'esercito regolare che dovrebbe impedirlo fornisce uomini, armi e mezzi per un traffico di animali che probabilmente in gran parte gestisce. (greenreport.it)

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