Sette incendi, incubo piromane

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Lunedì, 19 Luglio 2010

 

San Benedett del Tronto - Sette incendi tra la notte e la giornata di ieri. Interessate località diverse a orari scanditi quasi ritmicamente: difficile non pensare che dietro non ci sia la mano del piromane che da anni devasta le colline dell’hinterland sambenedettese e che nessuno è mai riuscito ad acciuffare.

L’incendio più grave si è verificato a Montefiore dell’Aso dove sono andati distrutti tremila metri quadri di macchia mediterranea.

Ma vediamo di procedere con ordine.

Tutto comincia alle 22 di sabato quando, all’altezza di Cupra Marittima, vanno a fuoco alcune scarpate in prossimità dell’autostrada. Alcuni passanti notano le fiamme e chiamano i pompieri del distaccamento sambenedettese che intervengono e riescono a domare le fiamme dopo un’ora di lavoro.

Il riposo non dura molto. A mezzanotte, infatti, si sviluppa un secondo incendio in contrada Macchie a San Benedetto. Anche in questo caso i vigili del fuoco riescono ad avere ragione delle fiamme nel giro di un’ora.

Il tempo di rientrare e, alle 2, debbono uscire nuovamente per un terzo intervento. Stavolta sono stati allertati da alcuni abitanti di zona San Francesco, a Grottammare, che hanno visto il fuoco tra i campi. Anche in questa circostanza i pompieri entrano subito in azione e, dopo aver domato le fiamme, rientrano in caserma alle 3.

Passano 20 minuti e scatta ancora l’allarme. Le fiamme si sono sviluppate lungo l’alveo del torrente Albula a cavallo tra i territori di San Benedetto e Acquaviva Picena. Si tratta sempre di sterpaglie e, per conseguenza, non si registrano danni gravi alla vegetazione ma l’intervento è sicuramente più complesso degli altri. Per spegnere l’incendio, infatti, ci vogliono quasi due ore.

A questo punto il peggio sembra passato, anche perchè gli allarmi, che fino a quel momento si erano susseguiti a intervalli di un’ora uno dall’altro, sembrano improvvisamente placarsi. Non è così.

Sono le 4.45 di ieri quando l’allarme scatta nuovamente. Alcuni abitanti di contrada Montevarmine a Montefiore dell’Aso segnalano un incendio in corso. I vigili partono nuovamente. Le fiamme interessano una collinetta spazzata dal vento che le alimenta. Non ci mettono molto a investire la macchia mediterranea e, alla fine, i danni risulteranno davvero gravi. I pompieri restano impegnati fino alle 9 del mattino e, alla fine, il fuoco è spento ma gli alberi bruciati sono tanti e i danni al patrimonio verde gravissimi.

Ma non è ancora finita. Se il resto della mattinata, infatti, trascorre in una relativa calma, non si può dire lo stesso del primo pomeriggio. Intorno alle 14, infatti, due incendi si sviluppano quasi contemporaneamente a Centobuchi. Cose di poco conto che riguardano esclusivamente sterpaglie e che i pompieri riescono a risolvere in pochi attimi.

A quanto è dato sapere non sono stati trovati inneschi, nulla che possa provare concretamente la dolosità degli incendi. Il loro numero e la tempistica, però, rendono difficile non pensare a un’unica, criminale regia. (Arduino Carosi - corriereadriatico.it)

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