2010, un'annata da record i primi 4 mesi mai così caldi

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Mercoledì, 19 Maggio 2010

 

A NOI italiani sembrerà strano e quasi impossibile, ma a livello planetario il primo quadrimestre del 2010 risulta essere il più caldo da quando si raccolgono dati della temperatura terrestre in modo scientifico, ossia dal 1880 a questa parte. Lo affermano le rilevazione del National Climatic Data Center del Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration). I dati tengono conto delle temperature degli oceani e della terraferma raccolti su tutto il pianeta.

Durante il solo mese di aprile, a livello globale, la temperatura terrestre ha segnato una media di 14,5°C che risulta essere di 0,76°C superiore al periodo considerato. Per l'intero quadrimestre (gennaio-aprile 2010), invece, la temperatura è risultata di 0,69°C superiore al valore medio.

Le aree del pianeta che sono risultate essere particolarmente calde sono quelle del Canada, dell'Alaska, degli Stati Uniti orientali, dell'Australia, dell'Asia meridionale, del nord Africa e del nord della Russia. E' vero comunque che ci sono state anche delle aree che hanno segnato un andamento opposto, come l'Argentina, la Russia orientale la Cina e la Mongolia, dove la temperatura è risultata inferiore alle medie, anche se di poco.

Secondo il Noaa, ad avere un quadrimestre così caldo ha contribuito notevolmente El Nino (la corrente calda che ad intervalli non regolari di anni riscalda una gran parte dell'Oceano Pacifico), che solo ad aprile ha iniziato ad affievolirsi. El Nino aveva contribuito notevolmente a riscaldare l'atmosfera del pianeta anche nel 1997-98, quando poi si registrò l'anno più caldo di sempre, il 1998 appunto.

Ma non è solo l'atmosfera a mostrare record assoluti. Anche dal pianeta dei ghiacci polari la situazione conferma il riscaldamento globale. Se verso gennaio e febbraio infatti, i ghiacci si erano avvicinati per estensione a quelli della media del ventennio che va dal 1970 al 1990, durante il mese di aprile il loro sviluppo è ripiombato ben al di sotto del valore medio. E questo è l'undicesimo anno consecutivo di una simile situazione, anche se l'estensione è ancora notevole essendo seconda solo al 2001.

Mark Serreze del NSIDC (National Snow and Ice Data Center) degli Stati Uniti ha così commentato questa situazione: "L'estensione dei ghiacci al Polo Nord ha raggiunto valori notevoli durante l'inverno solo perché vi sono stati venti molto forti ed estremamente freddi. Ma se si misura lo spessore di tali ghiacci si scopre che essi sono molto sottili, meno di 2 m, e dunque, se l'estate sarà calda, scompariranno molto velocemente".

Cosa aspettarsi per i prossimi mesi? Secondo la Nasa il 2010 potrebbe essere l'anno più caldo di sempre e dunque l'estate prossima potrebbe ricordare molto da vicino quelle del 1998, del 2003 e del 2005. (Luigi Bignami - repubblica.it)

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