Non solo Mozart contro il dolore

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Sabato, 27 Novembre 2010

 

MILANO - È stato dimostrato, anche con lavori pubblicati di recente, che ascoltare musica ha un effetto positivo sulla percezione del dolore e lo rende più sopportabile, in particolare durante l’esecuzione di esami o piccoli interventi. Ora, uno studio condotto da ricercatori della Johns Hopkins University e pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicine mostra come questa caratteristica sia propria anche dei suoni esistenti in natura: i pazienti che ascoltavano il cinguettio degli uccellini o lo scrosciare di una cascata mentre il medico aspirava loro dall’osso dell’anca o alla base della spina dorsale una piccola quantità di midollo osseo per poterlo esaminare, sentivano meno dolore di quelli che venivano distratti con rumori meno piacevoli come quelli del traffico cittadino o erano lasciati in assoluto silenzio. La leggera anestesia locale effettuata in questi casi non elimina infatti completamente il dolore e il fastidio che il paziente percepisce al momento dell’esame.

LO STUDIO - I ricercatori si sono chiesti se questo disagio poteva essere in qualche modo ridotto creando intorno al malato un ambiente diverso e lo hanno sperimentato su 120 pazienti: alcuni hanno subito il prelievo nella maniera usuale, cioè senza distrazioni di alcun tipo; per altri la procedura si svolgeva invece in stanze con tendoni raffiguranti scenari naturali come montagne e foreste , accompagnati da suoni tipici di quegli ambienti. Infine un terzo gruppo veniva sì distratto durante il prelievo, ma con immagini e rumori meno bucolici e più fastidiosi, come clacson di auto e scene di traffico urbano. «Accompagnare la procedura dell’agoaspirato con suoni e paesaggi che rimandavano al mondo della natura - riferisce Noah Lechtzin, che ha coordinato il lavoro -, rendeva il prelievo meno doloroso in un paziente su cinque».

ANESTESIA NATURALE - Riuscire a ridurre il dolore che un paziente sente durante un esame o una terapia semplicemente fornendogli un ambiente più rilassante e distraendolo con suoni e immagini piacevoli che rievocano pace e tranquillità sarebbe quindi un metodo sicuro e privo degli effetti collaterali che potrebbero verificarsi con l’uso di anestesie e sedativi. «Questo ci permetterebbe non solo di avere un paziente più soddisfatto delle cure che riceve, ma anche di contenere i costi, usando questo metodo anche per altre procedure fastidiose di diagnosi e cura» aggiunge Gregory Diette, responsabile dello studio. (Cristina Gaviraghi .corriere.it)

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