Scoperte 1.500 tonnellate di rifiuti nocivi, due denunce

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Mercoledì, 13 Ottobre 2010

 

Ascoli Piceno - I carabinieri del Noe di Ancona hanno scoperto 1.500 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi, in parte sfuggiti ad ogni tipo di registrazione, stoccati illecitamente in un grande capannone di un’industria siderurgica di Ascoli Piceno che produce leghe metalliche e, in particolare, alluminio.

Nel controllo, si legge in una nota, i militari hanno anche sequestrato 40 automezzi fuori uso, in evidente stato di abbandono, non bonificati degli oli, dei liquidi vari e delle batterie. I mezzi sono riconducibili all’attività di una concessionaria auto della zona, che li ha depositati in un piazzale dell’azienda, con il consenso del titolare di quest’ultima.

I carabinieri hanno sequestrato un’area complessiva di 6mila metri quadrati di cui 2mila è la superficie del capannone dove sono stoccati i rifiuti pericolosi, costituiti da polveri provenienti dal sistema di abbattimento dei fumi industriali, fanghi di lavaggio delle colate di alluminio, ceneri da combustione di leghe metalliche e pietre refrattarie degli altiforni industriali.

I militari hanno anche sequestrato 400 tonnellate circa di rifiuti speciali non pericolosi, costituiti da rottami metallici, pneumatici fuori uso, piloni in cemento armato, inerti da demolizione, bancali in legno ed oggetti plastici danneggiati. Il valore di quanto sequestrato, comprensivo delle spese di successiva bonifica e smaltimento dei rifiuti, che inizieranno a breve, ammonta a circa 5 milioni di euro.

I due imprenditori sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Ascoli Piceno, in concorso tra loro, per le gravi irregolarità accertate in merito alla normativa ambientale, stoccaggio e deposito incontrollato di ingenti quantità di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, che hanno gestito illecitamente non effettuando le previste annotazioni sui relativi registri. Rischiano fino a 2 anni di arresto e 30mila euro di multa con la sospensione fino ad un anno dall’incarico che rivestono nelle loro aziende. (ilrestodelcarlino.it)

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