La tartaruga Atlante liberata nel mare sambenedettese

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Giovedì, 21 Ottobre 2010

 

SAN BENEDETTO - È stato decisamente un “Tarta-day” indimenticabile per i tantissimi scolaretti arrivati questa mattina sulla spiaggia sambenedettese ad assistere alla liberazione della tartaruga marina Atlante. Un’emozione fortissima, testimoniata dallo scroscio di applausi appena la testuggine ha mosso le prime pinnate in acqua, accompagnata dai sub e monitorata da un dispositivo Gps che ne seguirà il tragitto lungo l’Adriatico ed oltre.

Grazie al Progetto Atlante, un mini corso didattico organizzato lungo la battigia dello chalet "Da Luigi" dalla Blu Marine Service in partnership con la Fondazione Cetacea Onlus di Riccione, oltre 700 alunni delle scuole primarie e dell’infanzia di San Benedetto del Tronto, Grottammare e Cupra Marittima, che hanno patrocinato l’evento, hanno imparato a conoscere meglio l’ecosistema marino e la stessa Atlante.

Si tratta di una Caretta caretta (specie protetta) di 20 anni circa, tradotto in età umana, tra i 70 e gli 80, che ha appena raggiunto la maturità sessuale, ed è una femmina. Si tratta di un esemplare piuttosto giovane, dato che le tartarughe marine vivono fino ai 70 anni, ma il suo carapace ha raggiunto già una lunghezza di 70 centimetri, mentre quello di un esemplare adulto varia dagli 80 ai 140 centimetri.

La sua storia ha affascinato tantissimo i curiosi presenti, tra cui anche l’assessore all’Ambiente del Comune di San Benedetto Paolo Canducci.

«Atlante è stata pescata nel gennaio scorso dalla rete a strascico di un peschereccio a largo di Bellaria – ha raccontato Valeria Angelini della Fondazione Cetacea – aveva troppa acqua nei polmoni ed ha così trascorso questi mesi nel nostro Ospedale delle Tartarughe. Ora è guarita e può tornare nel suo ambiente naturale, ma verrà monitorata con un microchip applicato sulla sua corazza che grazie ad un sistema satellitare ne disegnerà la rotta, che potrà essere seguita sul sito www.seaturtle.org .

Atlante nuotava spedita, come hanno confermato i sub della Blu Marine Service che l’hanno guidata in acqua, ed ha superato senza problemi le scogliere davanti alla concessione n° 2 del lungomare sambenedettese.

A controllare che non ci fossero pericoli per lei, quali reti da posta, o altri natanti di passaggio, ci ha pensato una motovedetta della Capitaneria di Porto, che ha collaborato alla riuscita della manifestazione assieme alla Lega Navale di San Benedetto del Tronto e i volontari della Riserva Naturale Sentina, che collaborano con l'Unicam a dare un primo soccorso alle tartarughe spiaggiate. (ilsegnale.it)

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